[12/06/2012] News

Fornero e Lagarde: ecco le “attendibili”...tutto e il contrario di tutto

La presidente del Fmi riesce a smentire se stessa e poi a fare l'ecologista

C'è una regola nel giornalismo che indica l'importanza della valutazione della fonte per giudicare la veridicità e l'importanza della notizia. Secondo questa variabile il numero uno del Fmi, Christine Lagarde, dovrebbe avere un livello molto alto di attendibilità. Se dunque alla Cnn dichiara che «un'azione per salvare l'euro è necessaria in meno di tre mesi» pare normale che tutti gli organi di informazioni rilancino in apertura questa drammatica affermazione.

Peccato che solo una settimana fa, il 5 giugno, la stessa economista ha detto - riprendiamo un'Agi per comodità - di non essere «una grande fan di quelli che indicano dei tetti di tempo che poi non vengono mai rispettati». E che «iI piano generale è importante perché deve fissare una visione e una determinazione collettiva. E' questo che adesso manca». Solo gli stupidi, si dice, non cambiano idea, ma mutarla in assenza di fatti realmente nuovi e in una sola settimana può significare molte cose, nessuna delle quali tuttavia a favore delle sue analisi. Se  il quadro è pessimo, come lo riteniamo anche noi, la perentorietà di oggi vuol dire una sottovalutazione della situazione dei giorni scorsi. Tra l'altro, una settima fa la Lagarde riteneva che si dovessero prendere delle decisioni per aiutare le banche spagnole negando che ci fosse stata una richiesta di Madrid al Fmi per ristrutturare il sistema bancario. Quella richiesta poi invece c'è stata, ed è l'unica novità dei giorni trascorsi da queste dichiarazioni a quelle alla Cnn. Da osservatori esterni l'altra riflessione che ci viene da fare è che, purtroppo, la confusione è grande anche sotto il sole degli economisti che sembrano avere una risposta per tutto. Un livello quindi assai basso di attendibilità, che non aiuta a capire dove vogliano andare anche quelli che "lavorano" per mantenere lo status quo. Si ha l'impressione insomma che la cosa stia sfuggendo dalle mani a tutti e che al massimo si possa seguire in modo cronachistico il precipitarsi degli eventi. Ma oggi la presidente del Fmi è riuscita nel triplo salto mortale ritrattando l'affermazione sui tre mesi dati all'euro, dando la colpa ai giornalisti di aver mal interpretato e poi arrivando a dire che non siamo ancora fuori dalla tripla crisi "economica, ambientale e sociale" che stiamo attraversando. Affermazione questa sacrosanta ma come la pensa davvero è allora ancor più difficile a dirsi...

Un grado si scarsa attendibilità che fa il paio con quella del ministro Fornero, che di fronte ai numeri reali degli esodati non trova di meglio che appellarsi alla "provocazione di disagio sociale" derivata dalla  "parziale e non ufficiale diffusione di informazioni", peraltro non smentite. Insomma, il Governo sa bene che gli esodati sono oltre sei volte tanti quelli "tutelati" ma non va detto perché altrimenti si crea disagio sociale... Se poi in queste condizioni i mercati giudicano negativamente l'Europa e l'Italia - nonostante anche la nostra ferma critica al sistema finanziario - diventa difficile prendersela con gli spread.

I presunti "tecnici" in realtà utilizzano gli stessi trucchi della politica marketing che il non compianto Silvio Berlusconi magari esternava con un'attitudine da venditore di tappeti, mentre le due signore mascherano in modi più paludati. Il sospetto che l'uomo comune (non necessariamente qualunquista) ha da questi stop and go, da questo svelamento parziale della realtà, è che chi ha creato il disastro oggi ce lo voglia nascondere trattandoci come minorenni. Un populismo alla rovescia che ricorda tanto la regola d'oro del berlusconismo rampante che era più o meno "Ricordatevi che gli elettori medi hanno la capacità di leggere la realtà come quella di un bambino di 12 anni", quindi possono raccontarci e farci credere più o meno tutto. Ma sembra proprio che alla fine ce ne abbiano raccontate troppe e che sempre più cittadini/elettori stiano capendo che i "maestri" sono sempre i soliti anche se la copertina della fiaba è stata cambiata in dramma.

A pensare poi che, in questo bailamme con la Merkel che tira dritto per la sua strada nonostante le evidenze (pure la Germania ha tutto da rimetterci in questa situazione), ci sarebbe anche da occuparsi di un summit fondamentale - e di cui invece quasi nessuno parla - per il futuro del Pianeta intero come Rio+20, allora sì che sale lo sgomento. 

 

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