[11/06/2012] News toscana

Ad un anno dal referendum il popolo toscano dell'acqua scende in piazza per chiedere il «rispetto della democrazia e della legalitą»

Ad un anno dalla vittoria referendaria sull'acqua in cui 26 milioni di cittadini italiani e 1,7 milioni di cittadini toscani votando Sì, al di là dei quesiti referendari, diedero un segnale politico inequivocabile a favore della gestione pubblica dell'acqua, il Forum toscano dei Movimenti per l'Acqua lancia un appello ai sostenitori del referendum perché tornino ad alzare la voce.

«In Toscana, dopo un anno, il referendum non è stato applicato in nessun modo. Tutte le società di gestione continuano a fatturare la remunerazione del capitale investito; gli enti locali non vogliono parlare di gestione pubblica e partecipata dei servizi idrici perché "non ci sono soldi", "la gestione è già pubblica", " i privati hanno portato tanti benefici ". Al di là delle scuse, dimostrano di non avere la volontà politica per pensare ad una gestione pubblica e partecipata dell'acqua!».

Inoltre hanno aggiunto dal Forum toscano dei Movimenti per l'Acqua «alcune assemblee dei sindaci tenutesi dopo il referendum hanno deliberato l'allungamento del periodo di concessione ai gestori privati di altri 5 anni. La Regione Toscana, in modo del tutto contrario al voto della maggioranza del popolo toscano, ha deliberato di costituire un Ato unico regionale per la gestione dei Servizi Idrici Integrati; questa volontà centralistica, che punta alla creazione di un gestore unico, espropria di fatto gli enti locali e le comunità ed è quanto di più lontano da una gestione pubblica partecipata del bene comune acqua. In compenso siamo diventati la regione più cara d'Italia per le bollette dell'acqua e le società di gestione continuano ad aumentare il loro indebitamento pur di distribuirsi utili milionari ogni anno».

Questi argomenti saranno alla base delle richieste che il Popolo toscano dell'acqua pubblica porterà in strada, mercoledì 13 giugno durante vari sit-in di protesta e proposta che si terranno a Firenze. Il primo presidio è previsto per le ore 11.00 in via Cavour davanti alla sede della Regione Toscana: «chiederemo al presidente Rossi di attuare l'esito referendario come gli era stato chiesto dal ministro dell'ambiente Clini, in una sua lettera del 25 febbraio scorso- precisano dal Forum- Visto che la Regione Toscana ha cancellato i 6 Ato esistenti, responsabili della determinazione della tariffa, per farne uno regionale, l'AIT, gli chiederemo il ritorno alla legalità e l'applicazione del secondo quesito; chiederemo inoltre che la politica rispetti la Democrazia referendaria e l'esito del primo quesito che dimostrava la volontà popolare di un ritorno a una gestione pubblica dell'acqua senza profitto».

Il secondo appuntamento è per le ore 12.00 in via Ricasoli, 40 davanti alla sede del Tar della Toscana: «chiederemo che si lavori sul ricorso contro l'ex Ato 2 Basso Valdarno, depositato il 7 marzo, che riguarda non solo gli utenti di "Acque SpA" ma anche tutti gli 1,7 milioni di cittadini toscani e gli oltre 26 milioni di cittadini italiani che hanno votato per l'eliminazione del profitto dalla gestione del sistema idrico. Eliminazione immediatamente applicabile come è scritto, nella sentenza di ammissibilità, della Corte Costituzionale».

Il popolo dell'acqua alle 13.00 sposterà il presidio davanti al comune di Firenze, a Palazzo Vecchio, principale azionista della parte pubblica in "Publiacqua SpA" e «rappresentante di tutti comuni toscani e dei lori sindaci che, invece di rappresentare la volontà dei lori elettori hanno votato contro l'applicazione del referendum rifiutandosi di togliere il profitto dalla tariffa e di riconsiderare la ripubblicizzazione del servizio idrico. Chiediamo che i comuni tornino ad essere la casa dei Beni Comuni e non semplici azionisti di SpA che gestiscono i servizi pubblici puntando principalmente al profitto» hanno concluso dal Forum toscano dei Movimenti per l'Acqua

 

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