[08/06/2012] News

Sienambiente sorveglia l'arrivo di "Olly"

ENERGIA elettrica e calore dagli oli vegetali esausti. Il merito è di Olly, progetto in forte sviluppo in Toscana grazie alla sinergia tra alcune aziende di smaltimento rifiuti, operatori della grande distribuzione e gli enti locali. Nel territorio senese l'accordo è stato siglato ieri

Provincia, Comune di Siena, Comune di Sovicille, Coop CentroItalia, Sienambiente, NovaE e Legambiente hanno siglato ieri il progetto Olly, che punta a recuperare l'olio vegetale domestico per trasformarlo in energia, sottraendolo a uno smaltimento che spesso oggi è ambientalmente di gran lunga il più dannoso: lo sversamento nel lavandino di casa e quindi nella pubblica fognatura.

 

A presentare il progetto, questa mattina, nella sala Maccherini di palazzo Berlinghieri, il dirigente di Sienambiente Fabio Lapisti, l'assessore provinciale all'ambiente Gabriele Berni, l'assessore comunale Alessandro Cannamela, l'assessore all'ambiente del comune di Sovicille Mario Carli, il presidente di EcoEnergia Furio Fabbri, il presidente della sezione soci Coop di Siena Francesco Cannoni e la vicepresidente di Legambiente Siena Carmen Sessa.

La sperimentazione durerà un anno e riguarderà la raccolta degli oli vegetali esausti prodotti dalle utenze domestiche dei Comuni di Siena e di Sovicille, presso i punti vendita dei supermercati Coop CentroItalia di San Miniato (Siena), di Taverne d'Arbia (Siena), di San Rocco a Pilli (Sovicille) e di Rosia (Sovicille). Il progetto Olly, il cui brevetto è detenuto dal partner industriale dell'accordo EcoEnergia srl, prevede la distribuzione di appositi contenitori (secchielli da 3 kg) - gratuti per i soci Coop e al costo di 1 euro per tutti gli altri - che i cittadini potranno conferire in appositi box posizionati presso i punti vendita dei centri commerciali.

L'olio vegetale domestico raccolto sarà poi valorizzato ai fini della produzione di energia elettrica. Come? A casa va ricordato di conferire nel secchiello l'olio d'oliva, l'olio da frittura ma anche gli oli di conserve, delle scatolette di tonno e grassi di origine animale come strutto, burro sciolto o lardo. Una volta riempito, il contenitore ben chiuso deve essere consegnato presso i box (negli orari di apertura dei supermercati): il personale Coop si occuperà di gestire al meglio l'operazione e di consegnare all'utente un nuovo secchiello pronto all'uso.

Una volta che il box sarà pieno (contiene 144 secchielli pieni, 200 vuoti) sarà EcoEnergia che si occuperà di trasferire il contenuto prima nelle stazioni ecologiche di Renaccio (Siena) e Piscialembita (Sovicille), dove il personale di Sienambiente si occuperà di verificare che tutto si svolga correttamente poi, una volta raggiunta la quantità di secchielli che può essere contenuta in un camion (8 bancali circa), EcoEnergia si occuperà di trasferire l'olio a Prato dove, grazie all'impianto di cogenerazione esistente, verrà trasformato in energia.

Il progetto Olly è nato in Austria poco più di dieci anni fa, grazie alla collaborazione tra un gestore pubblico dei rifiuti e uno del ciclo delle acque, che hanno sviluppato un sistema (oggi brevettato) di raccolta e riutilizzo degli oli vegetali usati. Oggi il marchio identifica un servizio dedicato alle sole utenze domestiche, molto diffuso in Austria e Germania ma ormai anche in gran parte dell'Italia settentrionale fino all'arrivo in Toscana e presto nel Lazio.
Il sistema permette una raccolta sostenibile ed efficiente di oli e grassi alimentari esausti e il loro recupero finalizzato alla produzione di energia. Un processo virtuoso dunque, in cui un rifiuto acquista una seconda vita e viene di nuovo immesso nel ciclo produttivo, togliendolo alla catena alimentare (evitando quindi che sia riutilizzato tra gli ingredienti di merendine, snacks, tutti i prodotti contenenti oli vegetali).

 


I dati
In Italia vengono ogni anno, immessi al consumo (direttamente come olio alimentare) 1 milione e 400mila tonnellate per un consumo pro capite di circa 25 Kg. annui (fonte: Ministero della Sanità).
Di questa quantità si stima un residuo non utilizzato pari a circa il 20%. Ci troviamo quindi di fronte a 280 mila tonnellate di olio vegetale usato, circa 5 Kg. A testa che ogni anno restituiamo all'ambiente, in gran parte sotto forma di residuo di fritture e quindi ricco di sostanze inquinanti.
L'olio vegetale infatti portato alle temperature necessarie alla frittura, modifica la sua struttura. Una serie di reazioni sia termiche che ossidative (reazione con la quale una sostanza o un elemento si combina con l'ossigeno) producono appunto prodotti di ossidazione e un gran numero di prodotti di decomposizione sia volatili che non volatili.
Quelli non volatili sono appunto inquinanti perché hanno assorbito le sostanze inquinanti della carbonizzazione dei residui alimentari. Ad esempio un Kg. di olio può coprire una superficie liquida di 1000 mq.
Lo smaltimento di questo liquido oleoso provoca inconvenienti anche laddove esistono impianti fognari adeguati, perché pregiudicano il corretto funzionamento dei depuratori. Infatti nella fase preliminare del trattamento si rende necessario la realizzazione di appositi disoleatori, basati sul principio della flottazione (sfrutta la proprietà di alcune sostanze solide di essere idrofile, cioè assorbire acqua) per separare sotto forma di materiale galleggiante gli oli e i grassi liquidi. Solo un corretto e controllato smaltimento dell'olio vegetale può garantire la salvaguardia dell'ambiente.
Si pensi che nonostante sia vietato dal 2006, dall'entrata in vigore, cioè, del Dlgs. 152/2006, il cosiddetto "Codice dell'Ambiente", sono ancora in pochi ad essere informati sul corretto smaltimento dell'olio esausto. Alla mancanza di informazioni si accompagna la carenza di strutture idonee, centri di raccolta e organizzazioni adeguate. Si pensi che ad ogni litro di olio nelle fogne corrispondono 1 milione di litri di acqua non potabile, con aggravio dei costi per la manutenzione delle fognature e per la depurazione delle acque. Ma non solo: buttare olio nello scarico di casa porta a dover controllare più spesso e ripulire, con le spese del caso, lo scarico stesso, perché saponi e oli producono l'effetto del grasso cattivo che ingeriamo e che si sedimenta nelle arterie.
L'olio vegetale usato, può rappresentare, se raccolto in modo differenziato, oltre che vantaggi di carattere ambientale anche una fonte di risparmio energetico perché è possibile dopo processi di rigenerazione, un suo utilizzo industriale. Dopo i processi di rigenerazione, può essere, ad esempio, riutilizzato come base fino al 20- 30% per olio lubrificante minerale o avviato alla produzione di prodotti emilsionati per asfalti e bitumi stradali, per esempio.

 

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