[08/06/2012] News

Ecco E-Waste Lab, il laboratorio per il riciclo delle terre rare

Un cellulare contiene 250 mg di argento, 24 mg di oro, 9 mg di palladio, 9 g di rame. La batteria a ioni di litio racchiude circa 3.5 g cobalto, 1.0 g terre rare (Nd, Eu, Ce e Tb). Se si potenziassero le tecnologie arrivando ad un tasso di recupero pari a 100% e si considerasse il rifiuto generabile pari al 60% del venduto, si potrebbe raggiungere un valore pari a 117 milioni di euro. Se si recuperassero tutti i cellulari venduti in un anno, pari 35 milioni di pezzi, il valore economico salirebbe a 195 milioni di euro.

Come fare? Serve innovazione, serve migliorare la tecnologia esistente, serve cooperazione tra imprese e università. La Commissione Ue è stata chiara nel presentare la strategia industriale al 2020 indicando proprio nel riciclo una dei settori fondamentali che possono cambiare il modello di sviluppo verso uno più ecologicamente sostenibile e c'è già chi si è portato avanti con il lavoro.

Stiamo parlando di ReMedia e del Politecnico di Milano che oggi hanno presentato i primi risultati di E-Waste Lab, un progetto nato per lo sviluppo dell'industria del riciclo verso la valorizzazione di materie prime, come terre rare e metalli nobili, componenti essenziali dei moderni beni industriali ma il cui approvvigionamento sta diventando sempre più critico.

«In una situazione di stagnazione economica come quella che stiamo vivendo è più che mai fondamentale che realtà importanti investano nella ricerca per generare nuove opportunità e sostenere, quindi, la crescita. Il settore del riciclo dei rifiuti tecnologici rappresenta una risorsa da coltivare, visto l'aumento della domanda di metalli preziosi e terre rare a cui l'Europa dovrà far fronte", ha detto Walter Rebosio, Presidente di ReMedia, uno dei più importanti sistemi collettivi italiani no-profit per la gestione eco-sostenibile di tutte le tipologie di Raee,

«E-waste Lab affronta un tema, la progettazione di soluzioni tecnologiche e gestionali per il recupero di materie prime strategiche, che è pienamente coerente con la missione del nostro Ateneo. Da un lato, infatti, le innovazioni che verranno generate sono importanti sia dal punto di vista sociale sia ambientale. Attraverso di esse, quindi, il Politecnico contribuisce, con la propria ricerca, a migliorare la qualità e la sostenibilità della vita del Pianeta. Dall'altro lato, esse rappresentano occasioni per lo sviluppo di un rapporto strategico con il sistema delle imprese operanti nel nostro Paese e potranno sviluppare crescita economica e occupazione, obiettivi particolarmente importanti nel contesto in cui ci troviamo ad operare», ha aggiunto Giovanni Azzone, Rettore del Politecnico di Milano.

L'accessibilità alle risorse - ricorda in un comunicato ReMedia - e in particolare a metalli preziosi e terre rare rappresenta un tema nodale per l'Europa e per l'Italia ed è sempre più attuale a causa delle problematiche di approvvigionamento. I numeri sono esplicativi: oggi la produzione globale di terre rare è di circa 133.600 t/anno e la domanda globale potrebbe raggiungere 210.000 t/anno entro il 2015. Anche sul fronte metalli preziosi si assiste a una crescita: nel 2011 la domanda globale di oro è aumentata del 6% - salendo a 4.067,1 tonnellate - per un valore stimato di 205,5 miliardi di dollari, mentre quella di argento ha superato tutti i metalli preziosi in termini di aumenti di prezzi medi annui».

Il laboratorio E-Waste Lab - che vede tra i suoi partner anche Regione Lombardia, Amsa, Stena e Assolombarda - è una risposta concreta a una sfida importante in un settore, quello del riciclo, che può essere di sostegno alla crescita economica.

Scopo del laboratorio, che si è concentrato sul recupero e riciclo di terre rare e metalli preziosi dai Raee, è quello di orientare gli investimenti dei soggetti della filiera verso obiettivi di efficacia e di integrazione. Dalle analisi e valutazioni svolte in questa prima fase del progetto, i Raee risultano essere, infatti, i rifiuti di riferimento per il recupero di questi materiali.

«ReMedia crede fortemente in questa iniziativa che mette in risalto il potenziale valore del mercato dei RAEE", spiega Danilo Bonato, Direttore Generale di ReMedia. "Se prendiamo ad esempio cellulari e pc, pari 2,3 milioni di pezzi raccolti in Italia nel 2011, ci accorgiamo che con le tecnologie esistenti il tasso di recupero dei materiali si attesta al 30%. E' quindi importante investire sul potenziamento tecnologico per arrivare a un recupero molto più consistente, posto che ciò avvenga nella massima tutela ambientale».

«Le imprese hanno percepito che l'innovazione green è un tema strategico - ha dettp Vittorio Biondi, Direttore Settore territorio, ambiente ed energia di Assolombarda - e lo dimostrano le oltre 250 aziende che hanno aderito al nostro osservatorio Green Economy Network nel suo primo anno di vita. Assolombarda supporta E-waste Lab con l'intento di diffondere i risultati del progetto attraverso tutti i comparti industriali dell'associazione, incoraggiando così lo sviluppo di nuove tecnologie e promuovendo la conoscenza di un nuovo approvvigionamento alle materie prime»

«Nel corso del 2011 Amsa ha raccolto nel Comune di Milano oltre 1000 tonnellate di Raee - ha detto Sonia Cantoni, presidente di Amsa - questa tipologia di rifiuti rappresenta una vera e propria miniera di sostanze preziose (alcune anche rare) e di materiali riciclabili. Amsa è molto convinta della necessità di informare e sensibilizzare i cittadini su quanto sia importante differenziare correttamente i rifiuti "tecnologici", un impegno conveniente sia dal punto di vista ambientale che da quello economico».

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