[07/06/2012] News

Prezzi alimentari in calo, record produzione cereali. Fao: «prezzi comunque alti e a rischio»

L'Indice dei prezzi alimentari elaborato dalla Fao è sceso del quattro per cento nel mese di maggio. Come comunica l'Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e l'agricoltura - il cui indice misura la variazione mensile dei prezzi internazionali di un paniere di beni alimentari - quest'effetto è dato grazie al concomitante effetto di raccolti generalmente positivi, di un aumento delle incertezze economiche mondiali e del rafforzamento del dollaro.

L'indice ha registrato una media di 204 punti, 9 punti in meno rispetto ad aprile. È il livello più basso registrato da settembre 2011, e pari a circa 14 punti percentuali in meno rispetto al picco massimo di febbraio 2011; al contempo, la stessa Fao ha rivisto al rialzo, di 48.5 milioni di tonnellate rispetto a maggio, le previsioni per la produzione mondiale di cereali, prevalentemente sulla base delle attese di un raccolto eccezionale di mais negli Stati Uniti. L'ultima previsione della FAO per la produzione cerealicola mondiale nel 2012 tocca il livello record di 2 419 milioni di tonnellate, il 3.2% in più rispetto al livello record del 2011.

Ciononostante - precisa l'organizzazione Onu in un comunicato - con la stagione della semina ancora in corso e la maggior parte dei raccolti ancora ai primi stadi di crescita, il risultato finale dipenderà notevolmente dalle condizioni climatiche nei prossimi mesi.

Anche la produzione mondiale di riso nel 2012 è prevista come più stabile e pari a circa 490 milioni di tonnellate, con una crescita del 2,2% rispetto all'anno precedente; le stime per il grano parlano invece di una contrazione della produzione pari a circa il 3% nell'anno in corso, ma il raccolto - attestandosi attorno alle 680 milioni di tonnellate - sarebbe comunque ben superiore alla media degli ultimi cinque anni.

Il consumo di cereali mondiale è previsto crescere di almeno il 2 percento nel 2012/13, al livello di 2 376 milioni di tonnellate, con un aumento del consumo di mangime animale previsto pari al 3,8%, mentre quello a fini alimentari solo all'uno per cento, sostanzialmente in linea con la crescita della popolazione mondiale. Stando alle attuali previsioni, la produzione mondiale di cereali nel 2012/13 dovrebbe superare il loro consumo (il cui livello è stato rivisto al rialzo di 19 milioni di tonnellate, ovvero l'1%, rispetto al mese scorso), portando quindi ad una significativa ricostituzione degli stock cerealicoli mondiali, con un aumento di 36 milioni di tonnellate, pari al 7%, rispetto alla stagione precedente.  

«I prezzi dei cereali sono diminuiti drasticamente dal loro livello massimo ma restano comunque alti e vulnerabili ai rischi connessi alle condizioni climatiche nei critici mesi avvenire della crescita dei raccolti», commenta Abdolreza Abbassian, analista della Fao per l'andamento del mercato cerealicolo. L'attenzione verso l'implementazione di un agricoltura sostenibile non può quindi permettersi di calare, neanche (o soprattutto) durante boccate d'ossigeno come questa. Porre al riparo la produzione alimentare dalle burrasche provocate dalla speculazione rimane un imperativo a livello globale, tanto quanto profondere sforzi decisi sul campo (è proprio il caso di dirlo) per garantire una sufficiente, equa e duratura distribuzione delle risorse alimentari ad una popolazione mondiale in crescita. 

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