[05/06/2012] News

Christiana Figueres: «A Doha si deciderą durata secondo periodo del Protocollo di Kyoto, 5 o 8 anni»

Il Qatar: «Petrolio e gas non significano inquinamento. Sono stati fatti diventare un capro espiatorio»

Il Qatar e la United Nations framework convention on climate change (Unfccc) hanno formalmente dichiarato che dal 26 novembre al 7 dicembre Doha ospiterà la 18esima Conferenza delle parti dell'Unfccc (Cop18/Cpm8). L'accordo è stato firmato dalla segretaria esecutiva dell'Unfcc, Christiana Figueres, e dal  presidente entrante della Cop18/Cmp8 e presidente Qatar administrative control and transparency authority, Abdullah bin Hamad al-Attiyah.

Nel suo intervento, al-Attiyah ha detto che «Sotto la guida dell'emiro Sheikh Hamad bin Khalifa al-Thani, il Qatar ha una storia orgogliosa per poter  ospitare negoziati credibili su questioni difficili. Siamo impazienti di dare il benvenuto al mondo a Doha in novembre, per proseguire i lavori in corso sulla politica mondiale sui cambiamenti climatici».

Alla Cop18 di Doha dovrebbero partecipare più di 17.000 delegati provenienti da 195 Stati e oltre 5.000 osservatori di organizzazioni della società civile e 1.500 giornalisti che verranno ospitati nel "Qncc" che i qatariani dicono sia l'edificio più "green" nel quale siano mai stati fatti summit dell'Unfccc. A coordinare i lavori della Co18/Cmp8 sarà Abdulaziz bin Ahmed al-Malki che ha detto: «La Qncc, oltre ad essere una world class facility, stabilisce lo standard per l'uso innovativo della progettazione e delle tecnologie sostenibili, anche producendo un ottavo della sua energia da pannelli solari». 

Al-Attiyah ha sottolineato che sarà «Il più grande evento ospitato da Doha fino ad oggi, dove si tratta di uno dei problemi più gravi di tutti i tempi. La conferenza si terrà per la prima volta nella regione del Golfo, ospitata per la prima volta da un Paese grande produttore di energia e per la seconda volta da una nazione araba».

La Figueres ha osservato che il Qatar è sempre più conosciuto nel mondo «Come una piccola nazione con una visione grande e un profondo impegno per plasmare un futuro ancora più luminoso. Il cambiamento climatico è uno dei singoli aspetti più critici che ha di fronte al nostro mondo di oggi e mi congratulo con il Qatar per il suo impegno ad ospitare una trattativa trasparente ed aperta tra i Paesi, in grado di raccogliere risultati a Doha il prossimo autunno». 

Secondo quanto scrive il Gulf Times, la Figueras ha detto che «Il Doha amendment  del protocollo di Kyoto sarà probabilmente il contributo più importante delle sessioni 212 della Conferenza sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite» e il gioornale del Qatar ricorda che il protocollo di Kyoto è stato ratificato da 193 parti su 195 dell'Unfccc e che punta a «Stabilizzare le concentrazioni di gas serra nell'atmosfera a un livello tale da impedire pericolose interferenze umane con il sistema climatico».

Il primo periodo di impegno del protocollo di Kyoto, iniziato nel 2008, termina proprio quest'anno e alla Cop17 di Durban del 2011 si è deciso che un secondo periodo d'impegno, dal 1° gennaio 2013 in poi, senza soluzione di continuità, avrebbe fatto seguito alla fine del primo periodo di impegno. Ma diversi Paesi, a partire da Usa, Canada, Russia, Giappone e Arabia Saudita, non ne vogliono sentir parlare. «La lunghezza del secondo periodo d'impegno deve essere determinata in Doha, se sarà di 5 anni o di 8 anni», ha detto la Figueres in Qatar, descrivendo poi come «Un'opportunità strategica assoluta per i Paesi della regione del Golfo che dimostrano impegno» e sottolineando che «La maggior parte ha capito che è nel loro interesse esplorare il potenziale dell'energia solare ed eolica».

Il vertice di Doha dovrebbe segnare diversi record per la tecnologia messa a disposizione di delegati e giornalisti e ci sarà anche un evento di altissimo livello sull'impatto del cambiamento climatico sulle donne e bambini. «La Cop18/Cmp8 sarà un banco di prova per il Qatar per quanto riguarda il cambiamento climatico - ha detto la segretaria esecutiva dell'Unfccc - Questo evento mette in Qatar in cima alla leadership multilaterale e politica. Doha sarà un passo molto importante nella storia della conferenza sui cambiamenti climatici».  

Ma, al di là delle belle parole di circostanza, i problemi che si presenteranno alla Cop18 Unfccc nel regno petrolifero del Qatar sono stati presentati senza tanti infingimenti dal governo di Doha: «L'industria petrolifera e del gas è stata fatta diventare un capro espiatorio da alcuni che la accusano di inquinamento - ha detto con una notevole faccia tosta al-Attiyah, che fra l'altro è anche l'ex ministro dell'energia e dell'industria del Qatar - Petrolio e gas non significano inquinamento. Ci sono altri inquinanti. Dare la colpa è facile, soprattutto per incolpare gli altri dei propri problemi. Dobbiamo essere pragmatici. Abbiamo bisogno di un mix di fonti energetiche. Il Qatar dovrebbe avere un grande futuro nel campo dell'energia solare. Il Qatar è il più grande produttore di Gnl, il combustibile più pulito». 

 

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