[30/05/2012] News

Revisione della legge quadro sui parchi: al via entro la fine della legislatura

L’auspicio č del Senatore Roberto Della Seta, al Congresso di Federparchi in corso ad Alberese

La revisione della legge quadro sui parchi, la 394 del 1991, è stata uno temi al centro della discussione all'avvio del VII Congresso di Federparchi in corso ad Alberese, nella suggestiva cornice del granaio Lorenese.

Già nel pomeriggio di ieri, in una tavola rotonda cui hanno preso parte gli assessori Angela Barbanente, della Regione Puglia, Alessandro Colucci della Regione Lombardia e Gianfranco Giuliante della Regione Abruzzo, alla domanda posta dal moderatore, Enzo Valbonesi della Regione Emilia Romagna, se fossero d'accordo con la revisione della legge, seppur con sfumature, si erano detti convinti che vi fossero alcuni elementi su cui sarebbe necessario intervenire.

Del resto, come ha evidenziato il presidente di Federparchi, Giampiero Sammuri, nel corso di questi anni modifiche più o meno importanti la legge le ha subite e quindi, «bene intervenire con una riforma organica che risolva alcuni problemi che dall'applicazione della legge sono emersi». Innanzitutto la condivisa necessità di integrare i processi di pianificazione, che adesso sono suddivisi (piano del parco e piano di sviluppo socio-economico) sia sul piano di chi li deve definire (ente gestore il primo e comunità del parco il secondo) e spesso anche in termini temporali.

Poi lo status dei presidenti, la governance , la gestione faunistica e il tema dell'autofinanziamento, per cui dati i "servizi" resi dai parchi alla collettività, in termini ad esempio di risorse idriche ad uso potabile e/ o elettrico, «perché non prevedere il riconoscimento di royalties», ha chiesto Sammuri.

Le proposte di modifiche all'esame alla Commissione Bilancio del Senato, sebbene abbiano ricevuto critiche da una parte del mondo ambientalista (che ha anche pubblicato una lettera- appello a pagamento su alcuni quotidiani) sia da una parte del cosiddetto "popolo dei parchi" vanno, invece, secondo il senatore Roberto Della Seta (foto) - presente stamani al congresso di Federparchi-  «nella giusta direzione».

«E' giusto - ha detto Della Seta- rafforzare la presenza delle comunità locali negli organismi di gestione dei parchi: in un paese, come il nostro dove le aree protette occupano territori densamente popolati, questa è la via migliore per sconfiggere l'idea che i parchi siano contro lo sviluppo e per affermare, invece, la consapevolezza che tutelare il territorio, l'ambiente, la biodiversità rappresenti la base più solida su cui costruire uno sviluppo sostenibile e duraturo».

«E' necessario - ha continuato Della Seta- che la pianificazione sul territorio sia integrata sui vari piani ed è giusto che si realizzi un legame più stretto tra politiche di tutela e mondo agricolo, con la presenza negli organi di gestione dei parchi dei rappresentanti del settore, dato che in Italia,  è  bene ricordarlo, l'agricoltura custodisce una quota importante della biodiversità».

Il senatore si è anche detto «fiducioso e ottimista» riguardo ai tempi in cui l'iter di quella che ha chiamato la «manutenzione di un'ottima legge quale rimane la "394", ma che dopo vent'anni non può sfuggire alla necessità di un "tagliando"».

Entro l'estate, secondo il senatore Della Seta, il testo di revisione della Legge potrebbe giungere in aula e l'auspicio è che - entro la fine della legislatura- la nuova legge possa essere varata.

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