[29/05/2012] News toscana

Fusti tossici, terminate le ricerche...e nessuna traccia dei bidoni

I 102 bidoni, dei 198 caduti a largo dell'isola di Gorgona la notte del 27 dicembre, non sono stati ritrovati. L'esito delle ricerche (iniziate una decina di giorni fa e che si sono concluse ieri) è stato comunicato questa mattina dalla Guardia Costiera. La Sentiel, la nave utilizzata per la perlustrazione dei fondali nei pressi dell'isola dell'Arcipelago Toscano, è rientrata in porto a Civitavecchia e in queste ore si sta attrezzando per l'avvio della "fase due", quella del recupero dei 96 fusti già ritrovati. L'operazione prevede l'«aggancio» tramite un robot sottomarino dei bidoni, la loro messa in sicurezza attraverso degli speciali cassoni stagni costruiti appositamente per questo intervento, e il recupero sulla Sentinel. Secondo il programma della Capitaneria, l'operazione dovrebbe partire nei prossimi giorni, con molta probabilità lunedì mattina, condizioni meteo permettendo.

Per le ricerche dei 102 bidoni, intanto, sembra essere arrivata la parola fine.

La Guardia Costiera ha fatto sapere che «la ricerca effettuata dai tecnici di Castalia ed Impresub, cui la società Atlantica di Navigazione ha affidato l'incarico della survey, non ha permesso l'individuazione di ulteriori bersagli nella zona indagata (fusti pieni o vuoti e sacchetti contenenti il materiale disperso)». «Sentinel ha effettuato la perlustrazione lungo la rotta del 17 dicembre percorsa dalla nave Eurocargo Venezia e più precisamente per una lunghezza di ulteriori 13 (tredici) miglia e per una larghezza di circa 1.500 metri, in diretta prosecuzione, verso ovest, dalla zona di rinvenimento dei fusti e dei due semirimorchi». La Compagnia Atlantica di Navigazione ha presentato ieri il piano di recupero dei materiali dispersi.

«Stiamo attendendo un report dalla società che ha eseguito le ricerche e valutare se, dai rilievi effettuati, ci possano essere altri elementi per approfondire le indagini», hanno spiegato ancora dalla Guardia Costiera. Al di là di questi ultimi tentativi, la speranza di ritrovare i bidoni mancanti è comunque sempre più labile. A cinque mesi dall'incidente e dopo i molti ritardi accumulati nella gestione dell'emergenza, il mare dell'Arcipelago sembra aver inghiottito per sempre tutti materiali pericolosi per l'ambiente e la salute umana (vanadio, molibdeno e nichel) che erano racchiusi nei fusti.

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