[28/05/2012] News

Chi salverā gli ultimi 1000 bradipi pigmei?

Le meraviglie viventi della minuscola Isla Escudo de Veraguas a Panama

Il bradipo tridattilo pigmeo (Bradypus pygmaeus) è uno dei mammiferi più rari e a rischio del mondo: un dettagliato censimento della popolazione ha trovato meno di 100 di questi bradipi, i più piccoli e lenti del pianeta, appesi ai rami dell'unica isola disabitata, Isla Escudo de Veraguas,  in cui vivono al largo della costa di Panama 

Il piccolo bradipo è stato descritto dai ricercatori solo nel 2001, ma da allora l'impatto umano, soprattutto sulle foreste costiere di mangrovie, sta spingendo rapidamente questa specie verso l'estinzione. David Curnick, della Zoological society of london (Zsl) che ha in corso un programma per salvaguardare il Bradypus pygmaeus, spiega su Mongbay che «Si sa molto poco su questa specie. Per la prima volta Abbiamo raccolto dati per ottenere un quadro preciso di quanti bradipi pigmei sono rimasti al mondo». 

In passato, i ricercatori avevano stimato che tra sulla piccola isola di 3,4 km2 vivessero tra 300 e 500 bradipi pigmei, ma Curnick ed un altro ricercatore della Zsl, Craig Turner, hanno scoperto che si trattava di cifre molto ottimistiche.

Il bradipo tridattilo pigmeo non è la sola meraviglia ecologica in pericolo sull'Isla Escudo de Veraguas, che ospita rarissimi endemismi come il pipistrello Artibeus incomitatus e la salamandra Oedipina maritima, due secie in pericolo critico di estinzione. Curnick  sottolinea: «Siamo stati solo un periodo limitato sull'isola ed abbiamo dovuto concentrare gran parte di questo tempo sul censimento dei bradipi nelle mangrovie. Però abbiamo avuto il tempo di realizzare una serie di controlli sul pipistrello ma abbiamo anche trovato altre quattro specie, nessuna delle quali endemiche. Per quanto riguarda la salamandra, questa volta non abbiamo avuto il tempo di esaminarla, ma direi che sarebbe come cercare un ago in un pagliaio,  visto che vivono nello strato di foglie della giungla. Stiamo esplorando con i nostri collaboratori panamensi la possibilità di effettuare un censimento ecologico dell'isola più ampio che includa anche queste e altre specie».  Della salamandra Oedipina maritima se ne conoscono solo 8 individui ed è considerato uno degli anfibi più vicino all'estinzione..

Il bradipo tridattilo pigmeo è 16esimo nella lista dei  mammiferi più in pericolo dell'Edge program della Zsl, che classifica misura gli animali non sulla base della loro "simpatia" e tra l'opinione pubblica, ma con un punteggio scientifico in base al loro stato di pericolo di estinzione ed alla loro unicità evolutiva.

I più piccoli bradipi del mondo, grandi più o meno il 40% dei loro parenti continentali sono sia "simpatici" che in pericolo e più che unici: dopo aver abbandonato l'America Centrale continentale 9.000 anni fa per approdare sull'Isla Escudo de Veraguas, questi bradipi si sono evoluti senza praticamente temere gli esseri umani e sono insolitamente docili ed ancora più pigri dei loro parenti più grossi.  

I bradipi pigmei vivono nelle foreste di mangrovia che circondano la piccola isola, spostandosi con moltissima calma su e giù tra gli alberi a seconda della temperatura: più in alto per prendere il sole nei giorni freddi e più in basso per riposare all'ombra.  «Le foreste di mangrovie sono relativamente difficili da penetrare e dal punto di vista un bradipo forniscono protezione dai predatori aerei - sottolinea Turner - Abbiamo notato che le madri di bradipo pigmeo che trasportano i cuccioli rimangono in bassi sugli alberi, il che può essere un comportamento  evolutivo per sfuggire ai predatori», che si limitano ad alcune specie di serpenti e rapaci in grado di predare solo i cuccioli.

Ora che i ricercatori sanno più o meno quanti di bradipi sopravvivono sull'Isla Escudo, il passo successivo è quello di redigere un piano di per la loro salvaguardia e la Zsl sta raccogliendo fondi per attuarlo.  I ricercatori non sono però d'accordo sulle cause del declino dei bradipi, ma è possibile che si tratti della conseguenza di  versi fattori: turismo, caccia, disboscamento delle mangrovie o di una combinazione di tutto questo, che sta avendo un impatto disastroso. 

Dal 2009 tutta l'Isla Escudo de Veraguas è diventata area protetta, ma resta una tappa comune per i pescatori locali che a volte portano con se le loro famiglie e persino cani. Mentre esploravano l'isola per effettuare il censimento, Curnick e Turner hanno trovato aree nelle quali le mangrovie erano state abbattute, probabilmente proprio dai pescatori per trasformarle in carbone di legna. Curnick ha detto a Mongabay che la riforestazione «E' un'opzione che speriamo di esplorare al fine di sviluppare potenzialmente un progetto pilota comunitario locale di rimboschimento. Tuttavia, ci sono aree di mangrovie già rase al suolo che stanno mostrando piccoli segni di rigenerazione in modo che potrebbe essere anche il caso di dare loro un po' di tempo per ristabilirsi da sole». Per quanto riguarda la caccia ai bradipi pigmei da parte degli uomini, secondo il ricercatore «Non abbiamo alcuna prova concreta a sostegno di questa affermazione, ma speriamo di valutarla ulteriormente nel corso di una rapporto completo delle minacce».

La Zls  pensa però che uno degli elementi chiave che potranno permettere di salvare questa rarissima specie di mammiferi sia la costruzione di una coalizione dedicata alla sopravvivenza a lungo termine dei Bradypus pygmaeus. «Mi piacerebbe vedere un migliore impegno con le comunità locali e gli stakeholders per lo sviluppo del piano di gestione ambientale locale - dice  Curnick - Si tratta di un processo che abbiamo già iniziato e ci auguriamo di sviluppare questo aspetto del progetto per il resto di quest'anno. Siamo anche alla ricerca di finanziamenti per sostenere un ambientalista panamense locale a gestire più avanti questa ed  altre aree, attraverso il programma Fellowship Edge». 

Altrimenti l'ultimo disperato tentativo di salvare i bradipi tridattili pigmei rimarrebbe quello di catturarne alcuni per farli riprodurre in cattività, ma Curnick avverte: «Questo potrebbe rivelarsi difficile e rischioso. Dato che una famiglia di bradipi tridattili è notoriamente difficile da mantenere in cattività, per non parlare delle riproduzione, immagino che con i bradipi pigmei sarebbe solo più difficile. Ci sono un paio di istituti interessati ad esplorare ulteriormente questo, ma, così com'è, sappiamo così poco della loro ecologia e della biologia di base che non è un'opzione a breve termine». 

 

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