[24/05/2012] News

Un “timbro” biosensore sulle foglie per rilevare le malattie delle piante

Le malattie delle specie più utilizzate in agricoltura potrebbero essere rilevate prima e più facilmente se venisse applicato ad una foglia delle piante una nuova tecnologia: un "timbro" contenente un biosensore che cambia colore.

La cosa sembra molto seria, tanto che all'inizio del mese la Bill and Melinda Gates Foundation ha finanziato con 100.000 dollari Hideaki Tsutsui dell'University of California, Riverside, per sviluppare il sistema di allerta precoce per le malattie delle colture. Il Grand Challenges Explorations fund  della Gates Foundation fornisce borse di studio da 100.000 dollari a progetti innovative da sviluppare in 18 mesi  e circa il 10% dei ricercatori che hanno partecipato alla prima fase hanno sviluppato il progetto abbastanza efficacemente da ricevere un ulteriore finanziamento molto più cospicuo: 1 milione di dollari in due anni.

L'idea di Tsutsui è quella di stampare direttamente sulle foglie di granturco i biosensori in grado di individuare  agenti patogeni come le aflatossine. Così, appena la contaminazione si presenta, gli agricoltori saranno in grado di isolare la singola pianta appena infettata per prevenire la sua diffusione all'intera coltivazione. Un "timbro" che quindi potrebbe rivoluzionare l'intera agricoltura, a partire dalla rimessa in discussione del'utilizzo massiccio di pesticidi e dalla creazione di Ogm in grado di resistere alle malattie.

Intervistato da  SciDev.Net, Tsutsui ha spiegato che «L'obiettivo a lungo termine è quello di rilevare i molteplici  agenti patogeni delle piante o i loro marcatori con le reazioni chimiche che trasformano le aree delle foglie di diversi colori». Il geniale ricercatore ha paragonato il meccanismo alla base del "timbro" al  test di gravidanza casalingo,che diventa blu per indicare un risultato positivo.

Funghi come l'Aspergillus e il Fusarium producono micotossine, come le aflatossine, che possono causare anche disturbi della crescita nei bambini, cancro al fegato e problemi al sistema immunitario. Secondo la Fao le micotossine ogni anno infettano circa un quarto delle colture agricole del  mondo e provocano la perdita di un miliardo di tonnellate di cibo.

Tsutsui sottolinea che «Esistono già test colorimetrici cartacei, ma possono essere utilizzati una sola volta», quindi pensa di sviluppare un timbro autoinchiostrante che fornisce le sostanze chimiche in grado di rilevare le tossine direttamente dalle foglia, possibilmente attraverso aghi sottili integrate nel timbro per garantire che i reagenti penetrino ed è convinto che «Un timbro che può essere utilizzato 200 volte e può costare 10 dollari».

Inizialmente Tsutsui intende concentrarsi proprio sul mais, che è una delle colture più diffuse nell'Africa sub-sahariana e che ha venature delle foglie parallele ed è quindi particolarmente adatto per il monitoraggio simultaneo di diversi patogeni in venature adiacenti.

Kimanya Martin, un ricercatore della Tanzania Food and drugs authority della Tanzania che lavora da tempo al contrasto della contaminazione da micotossine, è entusiasta: «Quando ho letto di questa idea, ho detto: wow, questo è buono! Circa il 30% del mais in Tanzania è contaminato da aflatossine. Si stanno approcciando questi problemi in maniera molto scientifica. Se riusciamo a rilevarle presto, allora possiamo prevenirle prima... post-raccolto, il danno è già fatto».

 

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