[23/05/2012] News toscana

Pericolositą sismica, in Toscana proseguono le attivitą di ricerca per prevenire e limitare danni

La Regione Toscana sta continuando ad approfondire gli studi sulla "pericolosità sismica" che saranno fondamentali anche per la pianificazione territoriale, nella consapevolezza che non è possibile evitare il verificarsi di eventi sismici ma è possibile avviare ogni attività per  prevenire e limitare i danni.

Le ricerche già avviate a metà degli anni '90, prevedono varie attività tra cui le più innovative sono le carte di "microzonazione sismica", che racchiudono le diverse risposte sismiche puntuali a livello subcomunale, ovvero nei quartieri o nei rioni in tutta la Toscana, sulla base delle caratteristiche geologiche dei terreni più superficiali.

Redatti  sulla base di linee guida nazionali, questi elaborati hanno tre differenti gradi di approfondimento e il livello 3, tramite specifici programmi software, arriva a simulare gli effetti di un sisma in una particolare area partendo dalle caratteristiche geologiche e geomorfologiche del territorio in quel punto.

«Su questa pratica la Toscana è attiva da tempo. Grazie al programma d'indagine VEL (Valutazione degli Effetti Locali) finalizzato ad acquisire parametri necessari per la realizzazione di cartografie di microzonazione sismica di livello 3, è riuscita ad anticipare alcune scelte oggi presenti nelle linee guida nazionali», hanno spiegato dalla Regione. Dal 2011 ogni comune è tenuto obbligatoriamente a produrre cartografie di microzonazione nell'ambito dell'aggiornamento dei propri strumenti urbanistici secondo gli standard nazionali.

Le analisi che le supportano sono finanziate tramite fondi statali e regionali, secondo graduatorie pluriennali, partendo naturalmente dai comuni esposti ai maggiori livelli di pericolosità. Per il 2011-2012 sono stati finanziati i primi 16 comuni, per un ammontare complessivo di 260 mila euro, di cui il 50 per cento di fondi regionali. Circa il doppio sarà stanziato per il 2012 -2013.

A livello regionale è poi stata quasi completata la classificazione sismica e parallelamente, è stato avviato in collaborazione con il Dipartimento di scienze della terra dell'Università di Siena, un approfondito studio sul quadro sismotettonico dell'Appennino centro-settentrionale, che mostra come si muovono le placche in funzione delle spinte date dai terremoti. Una volta ultimato e validato, lo studio porterà sia al miglioramento delle conoscenze dei processi tettonici responsabili dell'attività sismica in Toscana, sia alla definizione di criteri di priorità per interventi di prevenzione.

 

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