[23/05/2012] News

Cospe e greenreport insieme per la sostenibilità

Con la rubrica "Cooperazione sostenibile" Cospe e Greenreport.it inaugurano un'importante collaborazione: da un lato una ong che da sempre lavora sulle tematiche della sovranità alimentare, l'ambiente, lo sviluppo sostenibile, i beni comuni, sia sul campo, grazie ai progetti ma anche a livello di incidenza politica, dall'altra un quotidiano impegnata a raccontare e a recepire in modo critico e attento tutto quello che in questi ambiti si muove dai grandi consessi internazionali alle voci della società civile che, in tutto il mondo, tenta di influire sulla politica e sulle politiche.

Cospe, testimone e attore impegnato su questi temi in tanti contesti diversi dall'Africa all'Asia, dall'America Latina al Mediterraneo e Balcani, si propone di dare un contributo al quotidiano on line, in termini di storie, esperienze dirette, ma anche  di  riflessioni teoriche e politiche, quelle  che ci hanno portato negli anni ad accreditarci come interlocutore di riferimento tanto ai tavoli istituzionali che all'interno dei movimenti civili  ai quali in Italia come all'estero siamo stati accanto in tanti battaglie: dall'acqua bene comune, lotta che unisce i territori italiani a quelli dei contadini salvadoregni con le loro lotte per la gestione comunitaria, alla campagna Europafrica che sostiene i contadini e i piccoli agricoltori africani e le loro associazioni come il ROPPA, contro le politiche commerciali neocoloniali dei governi occidentali, dalla riforma della PAC (politica agricola comune) in Europa, fino al sostegno dei movimenti internazionali come Via campesina e  il forum di Nyeleni contro il land grabbing. 

Cospe  si batte infatti per un modello di sviluppo alternativo alla privatizzazione dei beni comuni e per diritti umani e lo testimonia con le partecipazioni ai vari social forum mondiali, non ultimo il Fame di Marsiglia dove siamo stati presenti con una folta delegazione di partner stranieri, Cercando sempre di coniugare il nostro impegno nei cosiddetti sud del mondo che in Europa. Crediamo che tutto questo bagaglio di esperienze possa trovare spazio in un luogo aperto come greenreport e arricchire il dibattito in corso su questi temi.  

 

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