[23/05/2012] News

The future we want

The Future We Want, "Il Futuro che Vogliamo", è il titolo del documento ufficiale da cui sono partiti i negoziati del vertice mondiale su sviluppo e ambiente che si terrà a Rio de Janeiro dal 20 al 22  giugno, e dove si discuterà di modelli ambientali, energetici, idrici, alimentari, della loro crisi ma anche dei nuovi modelli possibili. 

In vista del summit  mondiale - dove COSPE parteciperà anche  alla conferenza dei negoziati sullo sviluppo sostenibile indetta dall'ONU insieme a un numero ristretto di associazioni di tutto il mondo -  il convegno  "La terra che vogliamo", organizzato in collaborazione a Terra Futura sabato 26 maggio, vuole dare un contributo al dibattito in corso affrontando l'analisi sugli scenari futuri possibili. Ospiti il vincitore del premio nobel alternativo (il Right Livelihood Award), Pat Mooney*, canadese, tra i primi a denunciare il rischio di brevettazione e privatizzazione della biodiversità e le criticità della green economy insieme a Naomi Klein, con cui ha lavorato, a lungo e l'attivista Susan George* presidente del Trasnational Institute di Amsterdam. Tra i relatori anche Piero Riccardi, giornalista di Report (Rai 3) e autore della puntata dedicata al Land grabbing " Corsa alla terra" che sarà proiettata durante l'incontro.

Dagli interventi dei nobel alle inchieste sul land grabbing il convegno "La terra futura che vogliamo" vuole soprattutto riportare al centro della discussione le analisi, le soluzioni e il ruolo della società civile sulle  tematiche cruciali per uno sviluppo davvero sostenibile  a partire alle criticità dei negoziati in corso in tema di sostenibilità o green economy. Si affronteranno dunque temi come biotecnologie, biodiversità ma anche le relazioni tra povertà, debito, giustizia sociale e sviluppo.

Pat Mooney*

coordinatore ETC Group (Ottawa, Canada), premio Nobel Alternativo 1985 attivista, ricercatore, pubblicista, è stato fra i primi a segnalare i pericoli derivanti dalla brevettazione del vivente e privatizzazione della biodiversità promossa dalle multinazionali; negli ultimi anni, accompagnato da Naomi Klein, ha lavorato alla critica dei meccanismi della green economy, in particolare la geoingegneria e i meccanismi di riforestazione REDD (Reduced Emissions from Deforestation and Degradation).

Susan George*

presidente del Transnational Institute (Amsterdam) scrittrice, autrice di numerosi saggi di critica del modello di "malsviluppo", ha denunciato il potere delle multinazionali dell'agrobusiness nel perpetrare i problemi legati alla fame nel mondo. Oppositrice storica delle politiche dell'OCSE, del WTO e del FMI, è stata consulente di ATTAC, Greenpeace, Corporate Observatory, e molte altre ONG.  Susan George ha appena pubblicato per la casa editrice Nuovi Mondi " Le loro crisi, le nostre soluzioni".   

 

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