[22/05/2012] News

International day for biologiocal diversity: tutta la vita del mare

Wwf e Coop lanciano il progetto “Turtle Summer”

Il 22 maggio è l'International day for biologiocal diversity (Idb), che quest'anno la Convention on biological diversity (Cbd) ha dedicato alla biodiversità marina per aumentare la sensibilizzazione dell'opinione pubblica  e favorire soluzioni concrete per gli oceani, mai così gravemente minacciati dalla mano dell'uomo a causa di incidenti petroliferi, inquinamento delle acque, traffico navale, sfruttamento eccessivo delle risorse ittiche.

Secondo gli scienziati tra il 50 e l'80% della vita sulla Terra si trova sotto la superficie del mare: l'oceano costituisce più del 90% dello spazio "vivibile" del nostro pianeta. Una moltitudine di forme viventi, che spesso non  conosciamo, dipendono dall'oceano: dalla balena azzurra, l'animale più grande del pianeta, ai microorganismi come il fitoplancton che forniscono il 50% dell'ossigeno della Terra. La biodiversità marina fornisce prodotti di base e servizio eco sistemici indispensabili alla vita umana ed alla riduzione della povertà.

L'Unesco sottolinea che «Nella misura in cui la biodiversità diminuisce, lo fa anche la resilienza dei nostri ecosistemi, che sono stati considerevolmente trasformati dalle attività umane e aggiunge che «Gli scienziati stimano che il 60% dei grandi ecosistemi marini che forniscono i servizi essenziali dai quali dipendiamo sono stati degradati o sono utilizzati in maniera non sostenibile. L'inquinamento proveniente dalle fogne e dagli scarichi agricoli ha provocato una moltiplicazione di zone a basso livello di ossigeno (ipossiche) anche chiamate dead  zones, dove la maggior parte della vita marina non può sopravvivere, comportando la distruzione di alcuni ecosistemi. Secondo certe stime, il sovra-sfruttamento commerciale degli stock di pesci mondiali è tale che circa il 13% dei pescatori  sono collassati».

Nessuno sa quanta sia la biodiversità nascosta nelle profondità oceanica. Dal 2000 al 2010 si è svolta una collaborazione senza precedenti a livello mondiale tra gli scienziati per tentare di determinare l'ampiezza delle forme di vita nei mari del pianeta: il progetto "Census of Marine Life" che ha coinvolto 2.700 ricercatori di oltre 80 Paesi che hanno partecipato a 540 spedizioni in tutto il mondo. La Cbd spiega che «Hanno studiato la superficie delle acque degli oceani, sondato le profondità oscure degli oceani, navigato sui mari tropicali e esplorato gli oceani opunteggiati di ghiacci nell'Artico e in Antartide». Quando il censimento della vita marina è terminato, si sono aggiunte 1,200 "nuove" specie alla lista degli esseri viventi e gli scienziati stanno continuando a studiare 5,000 animali per determinare se sanio  davvero nuove specie. «Il numero stimato di specie marine conosciute, le specie che sono già state identificate così come quelle che sono state documentate ma non ancora classificate, è aumentato fino a 250,000 - sottolinea la Cbd - un risultato  diretto degli sforzi condotti nel quadro di questo progetto di censimento» e avverte che «Questo totale non include le forme di vita microbiche quali i virus marini».  Nel suo rapporto finale il team di "Census of Marine Life" suggerisce che queste siano circa un milione, mentre altri studi parlano di cifre due volte superiori.

I pericoli per l'immenso  oceano, che abbiamo scoperto essere fragile e limitato come il nostro pianeta, sono molti , a cominciare dall'acidificazione prodotta dalle emissioni di CO2 che limita la crescita delle barriere  coralline e perturba la riproduzione di diverse specie. Ma soprattutto l'acidità crescente dei mari può avere impatti negativi sulle specie di plancton e di zooplancton che costituiscono la base della catena alimentare  marina. Gli altri grandi pericoli vengono dall'evoluzione tecnologica che può permettere l'estrazione di minerali in acque e una pesca industriale ancora più intensa, dalla biogenetica e dalle piattaforme petrolifere e gasiere che spingono le loro trivelle sempre più in profondità e in mari pericolosi, aumentando i rischi in aree che storicamente non erano minacciate. L'insieme degli stoccaggi di carbonio nelle zone costiere, come i boschi di mangrovie, le paludi salate e le praterie sottomarine, possono contenere una quantità di carbonio 5 volte superiori a quelle contenute nelle foreste tropicali.

Se non cambia niente nell'attuale atteggiamento degli uomini verso il mare, entro il 2100 più della metà delle specie marine del mondo potrebbero trovarsi sull'orlo dell'estinzione. Secondo l'Unesco «Le Aree marine  protette sono la chiave della conservazione della biodiversità dell'oceano. Oggi, solo l'1% dell'oceano è protetto. I siti marini del Patrimonio mondiale rappresentano, in superficie, un terzo  dell'insieme delle aree marine protette». L'Onu evidenzia che «Le barriere coralline sono i vivai degli oceani, costituiscono dei very hot spot della biodiversità. Per esempio, alcune barriere tropicali possono ospitare 1.000 specie per m2».

In Italia Wwf e Coop hanno scelto proprio l'International day for biologiocal diversity  per lanciare dall'acquario di Cattolica il progetto "Turtle summer", il giro mediterraneo con le tartarughe, una mostra itinerante tridimensionale dedicata alle tartarughe marine. Il Wwf spiega che «Tutte le specie esistenti  di tartarughe marine sono considerate in pericolo di estinzione: dopo decine di milioni di anni gli oceani rischiano di perdere per sempre alcuni dei loro ospiti più affascinanti. Da qui prende avvio l'iniziativa "Turtle Summer" che nasce  dopo il successo  dell'album dedicato agli animali "Il giro del mondo in 180 figurine" creato e distribuito da Coop in collaborazione con il Wwf Italia.  Coop Adriatica supporta il Progetto Tartarughe WWF grazie al contributo derivante dalla vendita degli album negli scorsi mesi». l percorso della mostra, che durerà  tutta l'estate,  proseguirà per Venezia, toccando poi  Trieste e giungendo con varie tappe fino alla Sicilia di Mazara del Vallo e Torre Salsa. Il Progetto Tartarughe Wwf è dedicato in particolare alla Caretta caretta, la specie più presente nei mari italiani e minacciata da varie attività umane. 

Un'altra iniziativa italiana per celebrare l'Idb è "Le Balene del mar Tirreno",organizzata a Civitavecchia dall'Accademia del Leviatano, due giorni di incontri durante i quali saranno  presentati i risultati di 5 anni di ricerca nel Tirreno centrale, dove negli ultimi anni è stato confermato un aumento degli avvistamenti di balenottera e di altri cetacei, e saranno affrontati diversi temi quali l'ecologia, la presenza di cetacei nel Tirreno e le loro migrazioni, le  relazioni con i parametri oceanografici e con il traffico marittimo. Inoltre verranno presentati i risultati del sondaggio Ispra "Sulla scia dei traghetti" un'indagine su conoscenza e  consapevolezza nei riguardi dell'ambiente mare e dei cetacei da parte dei passeggeri dei traghetti.

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