[21/05/2012] News

Industria mineraria ed energie rinnovabili: investimenti per quasi 20 miliardi di dollari entro il 2020

L'industria mineraria globalizzata è un insieme complesso e potentissimo di multinazionali e grandi, medie e piccole imprese che utilizzano diversi approcci per l'estrazione e lavorazione delle risorse naturali per fornire  il fabbisogno energetico e le materie prime necessarie all'industria ed alla società dei consumi, ma politicamente e socialmente  non è un bel periodo per i giganti del settore: anche se aumenta la domanda di risorse, spinta dalla crescita delle economie emergenti, le compagnie minerarie subiscono una crescente pressione da parte di governi, clienti, ambientalisti e comunità locali perché operino in modo sostenibile. Anche per questo, molte delle principali  multinazionali minerarie hanno sviluppato strategie di greenwashing, ma anche di vero risparmio energetico e stanno investendo direttamente in infrastrutture energetiche rinnovabili. 

Secondo quanto scrive il nuovo rapporto di Pike Research, "Renewable Energy in the Mining Industry",  le previsioni della cleantech market intelligence concordano sul fatto che «Gli investimenti a livello mondiale del settore minerario nelle energie rinnovabili e nel risparmio energetico raggiungeranno circa 8,4 miliardi di dollari entro il 2016 e quasi 20 miliardi di dollari entro il 2020. In uno scenario più aggressivo, in cui l'economia mondiale si espande più rapidamente e mandati politici relativi al cambiamento climatico sono più robusti, la spesa potrebbe raggiungere i 15,6 miliardi dollari entro il 2016 e 30 miliardi di dollari all'anno entro il 2020», 

Il direttore della ricerca, Kerry Ann Adamson, spiega che «Incoraggiata da aumenti consistenti dei prezzi delle principali materie prime minerarie, la capitalizzazione complessiva del mercato nel settore minerario è salita del 26%, e i quadri delle compagnie minerarie stanno diventando sempre più sensibili a ripensare come l'industria mineraria si approccia ad ottenere e consumare energia. Di conseguenza, l'industria mineraria è in grado di affrontare i costi energetici e il cambiamento climatico da una posizione economica di forza».

Secondo il rapporto, la regione Asia-Pacifico, che negli ultimi dieci anni ha visto aumentare al 44% la sua quota del mercato minerario a livello mondiale, entro il 2020 vedrà il più grande investimento nelle energie rinnovabili del settore minerario: 9,4 miliardi di dollari, mentre gli Usa raggiungeranno i 4,6 miliardi di dollari. Il rapporto di Pike Research prevede che «Gli investimenti e gli acquisti di tecnologie delle energie rinnovabili dal settore minerario varieranno dal 10% al 20% della spesa totale di energia durante il periodo di previsione».

Questo non è certo dovuto ad una improvvisa conversione "verde" dell'industria mineraria ma al fatto che la  crescente domanda di risorse minerarie renderà sempre più difficile mantenere i livelli di fornitura necessari e l'energia diventerà sempre più importante per sfruttare risorse sempre meno disponibili e con costi ambientali ed economici sempre più alti. Per questo, molti dei colossi del settore minerario hanno sviluppato strategie di risparmio energetico e stanno investendo direttamente in infrastrutture energetiche rinnovabili. L'industria mineraria globale si rivolge già e si rivolgerà ancora di più ad un complesso mix di energia solare, eolica, geotermica, idroelettrica e idrocinetica, biomasse e biocarburanti, ma anche allo stoccaggio di energia, alle celle a combustibile ed alle  micro-reti. «In gran parte - sottolinea Pike Research - questo è una conseguenza della consapevolezza da parte del settore industriale delle tecnologie emergenti e delle strategie esistenti per una migliore gestione dei consumi energetici, dei costi, delle forniture e dei rischi delle normative internazionali e nazionali. Inoltre, diverse companies hanno già incluso flussi di entrate provenienti da carbon credits e carbon trading come un veicolo per aumentare i flussi di reddito, mentre, allo stesso tempo, affrontano i regolamenti e/o le tasse sui cambiamenti climatici».

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