[17/05/2012] News toscana

Tra una settimana al via Terra Futura

Il lavoro al centro, quello "buono", quello nuovo, che rappresenta le fondamenta per modificare il sistema economico-produttivo riconvertendolo alla sostenibilità ecologica e sociale. Questo, in estrema sintesi, sarà il filo conduttore della nona edizione di Terra Futura, che si terrà dal 25 al 27 maggio 2012 a Firenze, alla Fortezza da Basso. La mostra convegno internazionale delle buone pratiche di sostenibilità ambientale, economica, promossa da Fondazione culturale Responsabilità etica per il sistema Banca Etica, Regione Toscana e Adescoop-Agenzia dell'economia sociale, insieme ai partner Acli, Arci, Caritas Italiana, Cisl, Fiera delle Utopie Concrete e Legambiente vede anche quest'anno greenreport tra i partner.

«Si continua a parlare di spread, di andamento della borsa e di cosa servirebbe per ridare fiducia ai mercati, come se la finanza fosse più importante dell'economia reale con le istituzioni europee e internazionali che chiedono alle lavoratrici e ai lavoratori di pagare il conto della crisi - ha dichiarato Andrea Baranes, presidente della Fondazione culturale Responsabilità etica- Terra Futura legge la realtà secondo un'ottica opposta e domanda, con forza, che la priorità dell'agenda politica sia il lavoro, che la finanza si ridimensioni e torni ad essere mezzo a servizio dell'economia reale, che il sistema metta al primo posto la persona e i suoi diritti nel rispetto della sostenibilità ambientale. Non è più tollerabile che il lavoro venga sacrificato sull'altare della finanza, nel suo valore di fattore di sviluppo economico ma anche sociale».

Risparmio consapevole, lotta alla speculazione e tassazione delle transazioni finanziarie, stop al finanziamento del commercio di armi, rilancio del lavoro e del welfare attraverso il modello cooperativo, nuovi modello di consumo e stili di vita, promozione della legalità, sono temi che evidenziano l'urgenza di ripensare il modello economico e finanziario su presupposti diversi da quelli che hanno condotto alla crisi e che saranno trattati durante la rassegna. Inoltre ad un mese da "Rio+20", che si terrà a Rio De Janeiro dal 20 al 22 giugno, la tre giorni di Terra Futura 2012 sarà anche un importante laboratorio di dialogo e confronto per il mondo dell'associazionismo ambientalista e dei movimenti, in preparazione all'appuntamento brasiliano.

«Se fino a qualche anno fa ci misuravamo sulla nostra capacità di proporre alternative sostenibili da un punto di vista ambientale- ha sottolineato Maurizio Gubbiotti, coordinatore segreteria nazionale di Legambiente- oggi siamo chiamati a compiere delle scelte obbligate: la riconversione del modello di sviluppo non può più essere rimandata. Vale la pena ricordare che quando parliamo di riconversione ecologica ci riferiamo a numeri importanti: nel nostro Paese il 24% dell'elettricità è prodotta oggi da rinnovabili e il 26,6% dei consumi energetici è soddisfatto da fonti rinnovabili. Con riferimento agli scenari occupazionali, le previsioni al 2020 indicano che ci saranno 250mila posti di lavoro in più grazie alle rinnovabili e ben 600mila posti derivanti dai settori collegati all'efficienza energetica e alla ristrutturazione edilizia».

L'emergenza sociale in cui si trova a vivere anche il nostro Paese è un altro indicatore che testimonia come il cambiamento non sia più posticipabile. «Crediamo che il tema del lavoro sia al centro di queste tensioni derivanti dall'insostenibilità di un modello economico che scarica sul lavoro tutte le proprie contraddizioni - ha detto Paolo Beni, presidente di Arci nazionale . Una situazione ormai intollerabile, al punto che assistiamo al riemergere di minacce alla stabilità democratica».

Parlando del fallimento di una società in cui non c'è più spazio per la dimensione pubblica e lo Stato si limita a interventi di carattere tecnico, Beni ha sottolineato come le ricette del vecchio sistema sociale non funzionino più: «No all'austerità e al rigore a senso unico. Serve un vero e proprio cambio di paradigma che restituisca responsabilità agli individui rispetto al loro operato nella comunità sociale. Le attuali classi dirigenti dei Paesi europei però, non sono attrezzate o interessate a questa trasformazione, che deve dunque avvenire dal basso. Occorre una rivoluzione culturale costruita con l'acquisizione di consapevolezza delle persone e la capacità di "darsi un senso" attraverso le alternative esistenti e le buone pratiche quotidiane».

Durante la tre giorni i visitatori potranno confrontarsi con un ampio panorama delle buone pratiche di produzione, lavoro e consumo già esistenti e sperimentate nelle nostre città e sui territori: prodotti, progetti e percorsi, frutto di scelte e azioni di vita, di governo e di impresa che sono l'unica strada possibile verso un futuro più equo e sostenibile. Nella vasta rassegna espositiva, articolata in 13 diverse sezioni tematiche, numerosi i settori rappresentati: tutela dell'ambiente, energie alternative, finanza etica, commercio equo, agricoltura biologica, edilizia e mobilità sostenibili, turismo responsabile, e ancora consumo critico, welfare, impegno per la pace, solidarietà sociale cittadinanza attiva e partecipazione. L'evento propone anche un programma culturale ricco, fra seminari, dibattiti e convegni con esperti e testimoni dei diversi ambiti; inoltre numerosi workshop e laboratori, per far sperimentare ai visitatori come sia possibile declinare la sostenibilità a partire dal quotidiano di ciascuno. Circa 600 le aree espositive e oltre 5000 enti rappresentati; 280 gli appuntamenti culturali che vedranno l'intervento di quasi 1000 relatori. Tra i progetti speciali di Terra Futura: la Borsa delle Imprese Responsabili, incontri one to one per favorire nuove opportunità di green&social business per tutti gli attori di sistema (pubblico, privato eticamente orientato e non profit) e Terra Futura per la Scuola.
Il programma completo dell'iniziativa è disponibile sul sito www.terrafutura.it

 

 

 

 

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