[17/05/2012] News toscana

Eolico e biomasse, Legambiente: bene le linee guida ma la Regione Toscana deve impegnarsi di pił nel sostegno alle Fer

Legambiente Toscana chiede maggior coraggio alla Regione nel sostenere le fonti di energia rinnovabile sul territorio, ma condivide la proposta di linee guida su eolico e biomasse che la stessa amministrazione regionale, attraverso la collaborazione dei tre assessorati (governo del territorio, ambiente ed energia, agricoltura e foreste), ha elaborato.

L'associazione ambientalista rileva inoltre come i tempi degli indirizzi in materia di interventi di trasformazione del paesaggio ad opera degli impianti di produzione da fonti energetiche rinnovabili, si siano troppo allungati. Conseguentemente una grande quantità di progetti, nei settori dell'eolico, del fotovoltaico, delle biomasse, sono stati bloccati talora da lungaggini burocratiche che per Legambiente sono incomprensibili.

«Chiediamo con forza alla Regione Toscana, che giustamente ha criticato l'atteggiamento ostile del Governo in materia di sviluppo delle rinnovabili di avere più coraggio nel promuovere l'energia pulita sui territori a partire dalle loro specificità e in vista di percorsi virtuosi che creino e sviluppino delle vere filiere economiche -ha dichiarato Angelo Gentili, della segreteria nazionale di Legambiente -Per l'eolico, a nostro parere, è quindi essenziale contemplare ancora la possibilità di inserire nuovi parchi, nelle aree più vocate della Toscana, mentre per le biomasse occorre dare un segnale forte di contiguità con il settore agricolo, valorizzando la filiera corta, le colture dedicate poco idroesigenti, la fertilità dei suoli e l'utilizzo dei sottoprodotti agricoli».

Le osservazioni e le proposte di Legambiente sulle fonti rinnovabili in Toscana, si inseriscono in un contesto nazionale in cui i Decreti del ministro Passera, stanno portando a una paralisi totale del settore non tanto per la diminuzione degli incentivi, quanto piuttosto per l'appesantimento della sua componente burocratica e amministrativa. Per l'associazione ambientalista tutto questo confermerà colpevolmente la nostra dipendenza dal fossile e dalle forniture di gas dall'estero e servirà ad incentivare ipotesi molto discutibili di estrazione e raffinazione del petrolio ancora presente nel sottosuolo della nostra penisola.

«A tutte le considerazioni che hanno accompagnato il vivace dibattito sul possibile sviluppo di impianti da Fer, va aggiunta la seguente- ha dichiarato Fausto Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana- . La nostra associazione ha sempre chiesto l'eccellenza progettuale e la migliore integrazione possibile nel paesaggio anche perché la condivisione e la partecipazione delle comunità e dei territori alle varie fasi (propedeutiche, propositive e poi più propriamente progettuali) nel campo delle rinnovabili fa decisamente la differenza. Auspichiamo in questo senso che questo comparto non sia vissuto più come un "incidente" piovuto sul territorio, bensì come un'opportunità concreta di sviluppo sostenibile e di occupazione locale. Nonostante i considerevoli sforzi compiuti in questa direzione, ancora oggi, infatti, stenta ad affermarsi in Toscana una visione che guardi alla green economy e all'obiettivo di un territorio completamente carbon free come ad un'enorme opportunità per uscire dalla crisi».

L'autosufficienza energetica e la produzione distribuita da Fer sono due obiettivi che la Regione Toscana dovrebbe fare propri in chiave di sostenibilità. Per questo Legambiente chiede alla all'Amministrazione regionale di «impegnarsi fortemente per rilanciare le rinnovabili e le filiere dell'economia verde, ribadendo ancora una volta che la regione, sulla scorta della sua proverbiale coesione sociale, dovrà vedere imprese, paesaggi e comunità uniti nella costruzione di un futuro più giusto, più equo, più sostenibile».

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