[10/05/2012] News

Il pompaggio delle acque sotterranee provoca l'innalzamento del livello del mare

Si annulla così l’effetto delle dighe

Un team di ricercatori olandesi e di Taiwan ha pubblicato su Geophysical Research Letters, una rivista dell'American geophysical union, lo studio "Past and future contribution of global groundwater depletion to sea-level rise", che getta una nuova e preoccupante luce sul rapporto tra emungimento delle falde sotterranee ed innalzamento del livello del mare.

«Dato che la gente pompa le acque sotterranee per l'irrigazione, l'acqua potabile e per usi industriali, l'acqua non si limita a penetrare nel terreno, ma evapora anche nell'atmosfera, scorre in fiumi e canali e finisce per riempire gli oceani del mondo». Secondo il nuovo studio «Entro il 2050, le acque del pompaggio sotterraneo causeranno un innalzamento del livello del mare di circa 0,8 millimetri all'anno».

Il principale autore dello studio, Yoshihide Wada, del dipartimento di geografia fisica dell'università olandese di Utrecht, sottolinea: «Altro che ghiaccio terrestre, l'eccessiva estrazione di acque sotterranee sta rapidamente diventando il più importante contributo di acqua terrestre all'innalzamento del livello del mare. Nei prossimi decenni, i contributi delle acque sotterranee a livello del mare sono destinati a diventare tanto importanti come quelli dello scioglimento dei ghiacciai e delle calotte di ghiaccio al di fuori della Groenlandia e dell'Antartide». Tra gli anni '70 e gli anni '90 l'innalzamento del livello del mare causato dall'emungimento delle falde sotterranee è stato annullato dalla costruzione di dighe che hanno intrappolato l'acqua nei bacini, impedendole di arrivare al mare, ma secondo Wada la ricerca del suo team «Dimostra che a partire dagli anni '90 è cambiata situazione: le popolazioni hanno iniziato a pompare più acque sotterranee ed a costruire un minor numero di dighe».

I ricercatori taiwanesi della Academia Sinica ed olandesi hanno esaminato non solo il contributo del pompaggio delle acque di falda, che avevano già studiato in precedenza, ma anche altri fattori che influenzano la quantità di acqua che si immette negli oceani, compreso il drenaggio delle paludi, il disboscamento e nuovi bacini idrici ed idroelettrici ed  hanno calcolato che «Entro la metà del secolo, l'effetto netto di questi fattori addizionali sarà di ulteriori 0,05 mm all'anno dell'aumento annuale del livello del mare».

L'ultimo rapporto del 2007 dell'Intergovernmental panel on climate change (Ipcc) sui cambiamenti climatici indicava nello scioglimento dei ghiacciai e calotte di ghiaccio terrestri la causa maggiore dell'innalzamento del livello del mare, ha indicato Wada. Ma non ha quantificato la causa maggiore dell'innalzamento del livello degli oceani , trascurando altre fonti terrestri d'acqua, come ad esempio le acque sotterranee, le dighe, le zone umide e molto altro ancora, perché l'Ipcc aveva reputato le stime di queste fonti troppo incerte. «Si presume che il contributo positivo e negativo dal acque sotterranee e delle dighe si annullino - spiega Wada - Abbiamo scoperto che non è così. Il contributo delle falde è destinato ad aumentare ulteriormente  e supera il contributo negativo delle dighe».

Nello studio, i ricercatori hanno stimato l'impatto dell'esaurimento delle acque sotterranee a partire dal 1900, utilizzando i dati dei singoli Paesi sul pompaggio delle acque sotterranee, modelli di simulazione di ricarica delle falde acquifere e le ricostruzioni di come la domanda di acqua sia cambiata nel corso degli anni. Inoltre il team ha confrontato e adeguato queste previsioni con le osservazioni provenienti da fonti tecnologicamente più avanzate, come il satellite Grace, che utilizza le misurazioni della gravità per determinare le variazioni nei depositi delle acque sotterranee.

Secondo Weda ed i suoi colleghi, «Con questi tassi di esaurimento delle acque sotterranee, nel 2000 la popolazione ha pompato circa 204 Km3 di acque sotterranee, la maggior parte dei quali è stato utilizzato per l'irrigazione». La maggior parte di questa enorme quantità di acqua evapora, entra nell'atmosfera e ricade come pioggia. Tenendo conto della infiltrazione delle acque sotterranee nelle falde acquifere, nonché dell'evaporazione e del deflusso, i ricercatori hanno stimato che il pompaggio delle acque di falda ha  determinato «Un innalzamento del livello del mare di circa 0,57 millimetri nel 2000, molto maggiore rispetto all'aumento del livello del mare annuo dal 1900 di 0,035 mm».

I ricercatori hanno anche previsto l'esaurimento delle acque sotterranee, dei bacini di accumulo e di altri impatti per questo secolo: utilizzando modelli climatici, il trend di crescita della popolazione e i cambiamenti nell'utilizzo del territorio hanno stabilito che «L'aumento dell'esaurimento delle acque sotterranee tra il 1900 e il 2000 è dovuto principalmente a maggiori richieste di acqua», ma l'aumento previsto tra il 2000 e il 2050 «E' dovuto principalmente a fattori legati al clima, dato che è diminuita la disponibilità dell'acqua si superficie per l'irrigazione dei campi agricoli che si prosciugano più velocemente in un clima più caldo».

Wada è convinto che «Se le cose continuano come previsto, entro il 2050, l'effetto netto cumulativo di queste fonti non-ghiacciate terrestri d'acqua e dei bacini, compresi le acque sotterranee di pompaggio, il drenaggio delle paludi, le dighe ed altro, avranno aggiunto 31 millimetri di innalzamento del mare in più rispetto al livello dal 1900».

Il nuovo studio ipotizza che si troveranno i sistemi per estrarre le acque di falda oggi difficilmente accessibili  e Wada ed alcuni dei suoi colleghi stanno studiando i limiti dell'emungimento delle acque sotterranee:«Un modo per ridurre il contributo delle acque sotterranee all'aumento del livello del mare è quello di migliorare l'efficienza idrica in agricoltura, crescere di più con meno acque sotterranee».

 

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