[09/05/2012] News

I geni di un polpo antartico rivelano i rischi del global warming e i suoi effetti sulla biodiversità marina

I geni di un polpo antartico, il Pareledone turqueti, hanno rivelato che una delle banchise polari più importanti del mondo, la West Antarctic Ice Sheet, potrebbe collassare se le temperature planetarie continueranno a salire. La ricerca "Persistent genetic signatures of historic climatic events in an Antarctic octopus" è stata pubblicata prima su Molecular Ecology e poi ripresa dal sito "Planet Earth" del Natural Environment Research Council (Nerc) britannico.

Il team di ricercatori australiani, britannici ed irlandesi, guidato dal genetista Jan Strugnell (nella foto con un esemplare del polpo) della Trobe University, ha analizzato i geni del polpo di Turquet, che vive nell'Oceano meridionale che circonda l'Antartide, un lavoro effettuato durante il Census of Antarctic Marine Life,svoltosi tra il 2005 ed il 2010. Strugnell spiega su "Planet Earth": ‹‹Siamo stati in grado di sfruttare campioni di dimensioni molto più grandi di quelli che erano stati raccolti prima in Antartide. Questo  ha rappresentato un'opportunità unica››.

I polpi di Turquet adulti non si spostano molto, si muovono solo per sfuggire ai predatori, ma i ricercatori hanno scoperto che i geni di polpi provenienti dai mari di Weddell e di Ross, a 10.000 chilometri di distanza e sui lati opposti dell'Antartide, sono sorprendentemente simili ed hanno trovato Pareledone turqueti nelle acque della South Georgia e delle  Shag Rocks.

Il Mare di Ross è una profonda insenatura dell'Oceano meridionale in Antartide, tra la Terra Vittoria e la Terra di Marie Byrd. Il Mare di Weddell fa parte dell''Oceano meridionale e contiene il the Weddell Gyre; i suoi confini terrestri sono la baia formata dalle coste della Coats Land e dalla Penisola Antartica.

‹‹Questi due mari sono completamente separati, quindi ci aspettavamo che la genetica di questi polpi fosse molto diversa››, sottolinea Strugnell, ma proprio perché sono così simili, i ricercatori pensano che ‹‹Ci possa essere stato un collasso precedente della calotta antartica occidentale che separa i due corpi d'acqua››.

Il Nerc è convinto che questo crollo dei ghiacci antartici possa essere avvenuto ‹‹Forse non più tardi di 200.000 anni fa, il che suggerisce che le preoccupazioni degli scienziati sullo stato odierno della calotta di ghiaccio potrebbero essere giustificate››. 

I polpi di Turquet sono comunque riconoscibili in due lignaggi separati; uno continentale e uno sub-antartico, che secondo lo studio ‹‹Divergono verso la metà del Pliocene, senza un  flusso genico successivo. Entrambi i lignaggi sono sopravvissuti ai successivi  grandi cicli glaciali››.

Secondo Strugnell  ‹‹Quando il clima era molto più caldo, il livello del mare sarebbe stato notevolmente più elevato, perché meno acqua sarebbe stata bloccata come ghiaccio. In questa situazione, i mari di Ross e di Weddell avrebbero potuto essere collegati. Le correnti oceaniche possono sia facilitare che ostacolare il flusso dei geni, ma la corrente circumpolare antartica quasi certamente non avrebbe facilitato la dispersione così tanto da fare in modo che le due popolazioni di polpi abbiano una genetica quasi identica, se lo strato di ghiaccio fosse stato al suo posto››.

"Planet Earth" scrive che  un precedente studio del 2010 aveva già evidenziato la rotta trans-antartica che avrebbe collegato il Mare di Ross e quello di Weddell, ma ‹‹Questa è la prima evidenza genetica di tale connessione››. 

Il sedentario polpo antartico potrebbe quindi dare molte informazioni agli scienziati del clima che sono interessati alle dinamiche della banchisa ghiacciata, dato che immagazzina acqua dolce che altrimenti aumenterebbe il livello del mare in tutto il pianeta. Delle tre grandi banchise del mondo quella dell'Antartide occidentale sembra la più vulnerabile al global warming, e molti dicono che il suo strato di ghiaccio è intrinsecamente instabile e potrebbe collassare abbastanza rapidamente, provocando un aumento del livello del mare di ben 5 metri. 

La ricerca ha anche rivelato che tutti i polipi che si trovano nelle profondità degli oceani di tutto il mondo derivano da esemplari che vivevano nelle acque intorno al Polo Sud circa 33 milioni di anni fa. Si sono diffusi negli altri oceani circa 15 milioni di anni fa, quando l'Antartide si è raffreddata e poi è diventata il continente ghiacciato che conosciamo.  Ci sono circa 300 specie di polpo conosciute, più di un terzo del numero totale delle specie conosciute di cefalopodi. Questo fa pensare che molto tempo fa ci fosse un deflusso di acque fredde dall'Antartide, ricche di sostanze nutritive e con alti livelli di sale e ossigeno, che ha creato  una "north-bound freeway" lungo la quale i polpi hanno raggiunto i loro nuovi habitat.

‹‹Pensiamo che se i polpi hanno colonizzato il mare profondo attraverso questa  via, è molto probabile che altri organismi abbiano fatto altrettanto - spiega Strugnell - La nostra ricerca dimostra anche che il cambiamento climatico può avere profondi effetti sulla biodiversità, con effetti che si estendono ad habitat tanto remoti quali sono le profondità dei nostri oceani››. 

 

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