[03/05/2012] News toscana

Ancora ritardi sul caso fusti tossici. La ricerca di quelli mancanti non č ancora partita

Intanto l’Arpat ha effettuato una nuova battuta di pesca scientifica

‹‹La ricerca dei bidoni non è ancora partita››. Dal quartier generale della Castalia, società che ha gestito le operazioni a mare legate al caso dei fusti tossici caduti in acqua nei pressi della costa dell'isola di Gorgona, arriva la conferma di un ulteriore ritardo. L'intervento di perlustrazione era stato programmato da Guardia Costiera e compagnia Grimaldi per metà aprile, ma dopo 20 giorni, di quel programma presentato in Capitaneria è rimasto solo una serie di carte nautiche e il ricordo di buoni intenti. ‹‹Non sappiamo niente, neanche del recupero dei bidoni che sono già stata ritrovati››, continuano dalla Castalia. Otre a quelli già individuati a 430 metri di profondità, mancano all'appello 102 bidoni. Con il loro contenuto di ossidi di nichel, vanadio e molibdeno esausto (ciascun fusto contiene circa 170/180 Kg di materiale racchiuso in sacchi di plastica), il pericolo per l'ambiente marino è ancora molto concreto.

Ieri, intanto, fanno sapere dall'Arpat che ‹‹è stato effettuato un nuovo imbarco per campionare materiale ittico in relazione all'incidente dell'Eurocargo Venezia che ha visto la caduta in mare di rimorchi e di fusti, avvenuta il 17 dicembre 2011. Le attività di campionamento sono state eseguite con il motopesca Anastasia LI10100 appartenente alla marineria di Livorno››.

 Oltre al personale del peschereccio a bordo erano presenti due operatori Arpat e due addetti dell'Università di Siena in rappresentanza di Castalia, la società che effettua questa attività per conto dell'armatore dell'Eurocargo Venezia.

Nel corso della giornata sono state effettuate due cale di pesca a strascico, la prima nell'area prossima al punto in cui sono stati individuati i fusti e i rimorchi, mentre la seconda cala è stata localizzata a 10 miglia sud-ovest rispetto a tale punto ed è stata considerata come bianco di riferimento.

Per entrambe le cale il pescato è stato suddiviso per specie e sono state rilevate le distribuzioni di taglia delle stesse. Una volta fatto questo sono stati preparati i campioni da inviare alla Asl 6 di Livorno per le analisi previste dal protocollo operativo, campioni che sono stati ritirati dal tecnico Asl al momento dello sbarco al porto di Livorno, avvenuto alle 19.30 circa dello stesso giorno. I tecnici Asl hanno poi provveduto a trasferire i campioni al laboratorio dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale (Izs) per le relative analisi.

 

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