[30/04/2012] News toscana

Rifiuti, Ato centro: ufficializzata la richiesta per la “fusione” delle partecipate

Firenze, Prato e Empoli chiedono alla Regione Toscana di avviare l’aggregazione

La richiesta di "fusione" delle quattro aziende partecipate del settore rifiuti dell'Ato centro è stata formalizzata tre giorni fa con un lettera che i comuni di Prato, Firenze e Empoli hanno inviato alla Regione Toscana. Dopo gli annunci su facebook (del sindaco Renzi), non senza ritardi rispetto all'obiettivo del gestore unico, si passa dalle parole ai fatti. La missiva firmata delle amministrazioni comunali che in termini decisionali e contributivi hanno il maggior peso nell'Autorità di ambito, rappresenta l'atto formale che dà l'avvio al percorso per la creazione del gestore unico del settore rifiuti. La strategia scelta, alla luce delle recenti normative, è ricaduta non più sul bando di gara per l'affidamento del servizio come previsto (nel rispetto della delibera del 2010 dello stesso Ato), ma sull'aggregazione di Asm (Prato), Publiambiente (Empoli-Valdelsa-Pistoia), Cis (Quarrata-Montale-Agliana), Quadrifoglio (Firenze). Le quattro partecipate hanno affidato al network Kpmg, impresa di consulenza che opera nel campo della finanza e dei servizi, il compito di redigere il piano industriale della costituenda società.

La strada verso il gestore unico richiederà una serie di interventi normativi e strutturali da realizzare in breve tempo. Secondo quanto stabilito dall'articolo 25 del decreto "CrescItalia", lo stesso che sancisce la possibilità dell'aggregazione, le aziende partecipate devono "fondersi" entro il 31 dicembre 2012 a condizione che non sia stato ancora pubblicato il bando di gara. Dopo la lettera dei tre Comuni, il primo passo spetta alla Regione Toscana che dovrà dare una risposta celere alla richiesta, bloccare l'iter per il bando, e rendere possibile l'operazione coordinando gli strumenti normativi regionali con quelli nazionali. La decisione dovrà poi essere votata dai consigli comunali delle amministrazioni componenti l'Ato. Il tutto entro la fine del 2012.

Sul fronte della fattibilità dell'operazione, un ruolo determinante è ricoperto dal piano industriale. Per concretizzare l'affidamento in house all'azienda "risultante dall'integrazione operativa di preesistenti gestioni dirette o in house perfezionata entro il termine del 31 dicembre 2012", sarà necessario fare delle valutazioni sul valore delle singole società e sulla effettiva capacità in termini di dotazioni impiantistiche (anche per gli impianti che dovranno essere costruiti) di poter gestire i rifiuti della Toscana Centrale. Il contratto di servizio dovrà, inoltre, prevedere "indicazioni puntuali riguardanti il livello di qualità del servizio reso, il prezzo medio per utente, il livello di investimenti programmati ed effettuati e obiettivi di performance (redditività, qualità, efficienza)".

In Toscana, l'Ato costa è l'unica Autorità di ambito ad aver scelto questa strada, una terza via rispetto all'affidamento diretto e alla gara: l'Ato costa ha optato per l'affidamento diretto attraverso la cessione del 40% a un socio privato della newco formata dalle società di gestione dei rifiuti a maggioranza pubbliche; l'Ato sud ha invece deciso di sfruttare la possibilità dell'affidamento del servizio tramite gara. Il bando, comunque, è solo prorogato. Secondo quanto stabilito dal decreto del Governo Monti, infatti, la gestione "in house" è prevista per soli tre anni al termine dei quali, di fatto, si ripresenterà l'attuale situazione e l'obbligo di bandire la gara per l'affidamento del servizio o procedere con l'affidamento diretto.

 

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