[27/04/2012] News

Caccia, la Corte Costituzionale boccia la Liguria: annullato il calendario venatorio triennale

A poco più di un mese dal referendum in Piemonte, Animalisti italiani, Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Lipu-Birdlife Italia, Vas e Wwf segnano un'importante vittoria conto le deroghe alla caccia: la sentenza 105/2012 della Corte Costituzionale, accogliendo il ricorso del governo, ha dichiarato illegittima la legge con la quale la Liguria aveva emanato il calendario venatorio triennale regionale.

Le associazioni scrivono in un comunicato congiunto: «La Corte Costituzionale punisce l'arroganza ultravenatoria della Liguria, già censurata dagli organismi comunitari, bocciandone il calendario venatorio per legge. Ora calendario venatorio con atto amministrativo e rispetto delle indicazioni dell'Ispra. Come già accaduto poche settimane fa per l'Abruzzo, anche la legge della Liguria sul calendario venatorio ha trovato l'inevitabile bocciatura da parte della Corte Costituzionale, che ha ribadito l'obbligo di emanare il calendario attraverso un atto amministrativo e di dargli durata annuale e non pluriennale.

Vengono confermate in modo solenne tutte le perplessità e le critiche da noi formulate alla regione Liguria e che tuttavia sono state da questa respinte, con un atteggiamento che, spiace dirlo, ha sfiorato più volte l'arroganza ma che alla fine è stato punito dal più autorevole dei soggetti istituzionali. Dalla Corte arriva dunque un colpo molto duro, per la Liguria, che fa il paio con i problemi che la regione ha avuto e continua ad avere con l'Europa in tema di deroghe e che chiama l'Amministrazione e la politica regionale ad un mea culpa e a una piena, seppur tardiva, assunzione di responsabilità cosa che dovrà riguardare anche le altre regioni come, ad esempio, la Lombardia, la Toscana e il Friuli Venezia Giulia che hanno un calendario venatorio emanato con legge.

La Corte Costituzionale, inoltre, ha inteso ribadire con chiarezza la potestà statale sulla materia della tutela della fauna, rafforzando una giurisprudenza ormai granitica che apre nuovi scenari rispetto alla regolamentazione della materia venatoria in relazione agli aspetti essenziali, ovvero agli standard minimi di tutela, come ad esempio la definizione della lista delle specie cacciabili e dei tempi di caccia.

Per questo, le associazioni chiedono che, sin dalla prossima stagione venatoria, tutte le Regioni italiane tengano conto degli standard minimi di tutela della fauna espressamente segnalati dall'Ispra, l'autorità scientifica statale, e nell'approvare calendari venatori rigorosamente con atto amministrativo li adeguino nel senso di una reale misurabilità e sostenibilità del prelievo venatorio, eliminando illegittimità troppo spesso concesse su specie, tempi e modalità dell'esercizio venatorio, a partire dalla previsione dell'immeditata segnatura dei capi appena abbattuti nel tesserino venatorio».

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