[26/04/2012] News

La biodiversità sorride sui monti d'Europa

Lo avevano previsto molti modelli di cambiamento del clima. La biodiversità in alta montagna sarebbe cambiata in tutta Europa, sia sulle cime alpine che sulle vette mediterranee. Ed è quello che sta avvenendo. Ma non sempre nella maniera attesa, come ha verificato un gruppo di studiosi guidati da Harald Pauli, botanico dell'Istituto della Montagna dell'Accademia austriaca delle scienze di Vienna. Sulle vette alpine, infatti, il numero di specie sta aumentando. Mentre su quelle mediterranee sta diminuendo.

I risultati della ricerca sono stati pubblicati nei giorni scorsi su Science, la rivista dell'Associazione americana per il progresso delle scienze (AAAS). Proviamo a sintetizzarli.

Come si sa, a causa dei cambiamenti climatici, la temperatura media alla superficie del pianeta Terra è aumentata nell'ultimo secolo e continuerà a farlo nei prossimi decenni. Tutti gli scenari su questi cambiamenti climatici accelerati dall'uomo prevedono una significativa riduzione della biodiversità. sia a scala globale sia a scala regionale.

Misurare l'evoluzione della diversità biologica nei vari habitat non è semplice, anche perché mancano dati raccolti con sistematicità e omogeneità in passato. È per questo che gli studiosi dell'alta montagna di tutto il pianeta hanno deciso, a inizio del secolo, di condurre studi sistematici con procedure standard.

Il gruppo internazionale guidato da Harald Pauli (Nella foto), in particolare, ha individuato 17 regioni di alta montagna in Europa: dalla Scandinavia, al Mediterraneo; dalla penisola iberica agli Urali. Ha poi posto la sua attenzione su 66 cime nelle regioni alpine e 14 cime nelle regioni mediterranee. Su ciascuna di queste vette ha contato, nell'anno 2001, il numero di specie di piante vascolari presenti. La conta è stata ripetuta nel 2008. Il gruppo sostiene di aver adottato tutte le procedure per rendere affidabili i risultati. Che sono stati, come abbiamo detto, abbastanza inattesi. La biodiversità aumenta, invece di diminuire, in 12 regioni; resta immutata in 2 e diminuisce in 3 regioni.

Più in dettaglio, la biodiversità aumenta nelle regioni alpine e diminuisce in quelle mediterranee.

Sulle vette alpine, infatti, il numero di specie di piante vascolari presenti è aumentato in 45 vette, è rimasto immutato su 11 ed è diminuito su 10. In media sulle montagne alpine il numero di specie è passato da 34,9 a 37,7: un incremento dell'8% maturato in appena 7 anni. In particolare, 43 vette delle 45 che hanno fatto registrare un aumento di biodiversità non hanno perduto alcuna vecchia specie e solo 2 vette hanno perduto una specie. Insomma, l'evoluzione si è verificata quasi sempre per aggiunta di nuove specie e quasi mai le vecchie specie sono scomparse.

La spiegazione che danno i ricercatori è che la temperatura media sta salendo anche in alta montagna. Cosicché le specie adatte a un clima più caldo stanno colonizzando i nuovi spazi disponibili. Mentre la gran parte delle specie adatte a un clima più freddo per ora resistono. Il risultato netto è l'inatteso aumento di biodiversità sulle alte vette alpine.

Meno sorprendenti sono i dati relativi alle vette delle montagne presenti nelle aree mediterranee (Spagna, Italia, Grecia). Ciascuna ha perduto in media 1,4 specie, passando da 23,6 a 22,2 specie. In particolare 8 vette su 14 hanno un bilancio netto negativo e solo 2 vette hanno visto aumentare il numero di specie ospiti.

La spiegazione, secondo gli autori, è che sui monti mediterranei si registra un'inedita penuria di acqua, sempre a causa dei cambiamenti climatici. E con meno acqua la vita è diventata difficile per tutte le piante. Alcune non hanno resistito.

Sebbene i numeri parlino, nel complesso, di un aumento di specie e, dunque, di biodiversità, gli studiosi non sono affatto ottimisti. La diminuzione sulle cime mediterranee li preoccupa più dell'aumento (quanto provvisorio?) sulle vette alpine. Per il semplice motivo, dicono, che le specie endemiche sui monti del sud Europa sono moltissime. E la loro perdita potrebbe rivelarsi irreversibile.  

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