[26/04/2012] News

L'International energy agency ai ministri Cem: «Accelerare la realizzazione dell'energia pulita»

Si chiude oggi a Londra la due giorni del Clean energy ministerial 3 (Cem3), co-presieduto dal segretario all'energia Usa, Steven Chu, e dal ministro britannico all'energia e al cambiamento climatico Edward Davey, al quale partecipano i ministri di più di 20 Paesi (che insieme rappresentano i quattro quinti della domanda mondiale di energia) per discutere dei progressi compiuti dalle 11 iniziative per l'energia pulita del Cem, su come rafforzare la collaborazione tra i governi e sviluppare strategie pubblico-privato per supportare la distribuzione di energia pulita.

Il Cem3 è stato caratterizzato da eventi collaterali presentati dal Multilateral working group on solar and wind energy technologies (Mwgsw) e dalla Clean Energy Education & Empowerment (C3E) Women's initiative . Il Mwgsw in collaborazione con l'Imperial College e l'International renewable energy agency (Irena) hanno organizzato un workshop di presentazione della prima bozza del "Global Atlas on Solar and Wind Energy Technologies" e di due recenti Capacity building pilot projects: la Irena Renewable Energy Learning Partnership (Irelp) e l' Handbook and Toolbox for Capacity Development Needs Diagnostics for Renewable Energy (CaDre).

Il governo britannico e la C3E women's initiative hanno organizzato una tavola rotonda alla quale hanno partecipato il ministro sudafricano dell'energia, Dipuo Peters, e il ministro svedese delle tecnologie dell'informazione e l'energia, Anna‐Karin Hatt sulle politiche ei programmi rivelatisi efficaci per aumentare la partecipazione delle donne come forza lavoro nell'energia pulita.

L'International Energy Agency /Iea) a Londra ha presentato il rapporto "Tracking Clean Energy Progress - Energy Technology Perspectives 2012 excerpt as IEA input to the Clean Energy Ministerial" nel quale evidenzia che «Mentre si compiono progressi sulle energie rinnovabili, la maggior parte delle tecnologie energetiche pulite non vengono distribuite abbastanza velocemente». Il rapporto sottolinea «I rapidi progressi compiuti in alcune tecnologie rinnovabili, in particolare i pannelli solari installati facilmente da parte delle famiglie e delle imprese (solare fotovoltaico) e nelle tecnologie eoliche a terra».

L'eolico onshore negli ultimi 10 anni ha avuto il 27% crescita media annua e il solare fotovoltaico è cresciuto del 42%, pur partendo da una piccola base. Ancora più impressionante è la riduzione, in alcuni paesi e in soli 3 anni, del 75% dei costi dei sistemi per il fotovoltaico. «Questo rappresenta la prova che un rapido cambiamento tecnologico è possibile - dice l'Iea - Sfortunatamente, però, il rapporto conclude che le tecnologie energetiche più pulite non sono sulla buona strada per dare il contributo loro richiesto alla riduzione dell'anidride carbonica (CO2) e quindi fornire un sistema energetico più sicuro».

Presentando il rapporto al Cem3, Richard H Jones, deputy executive director ambassador Iea ha detto: «Abbiamo una responsabilità ed un'occasione d'oro per agire. "Le emissioni di CO2 legate all'energia sono ai massimi storici, nel quadro delle politiche attuali, si stima che il consumo energetico e le emissioni di CO2 aumenterebbero di un terzo entro il 2020 e di quasi il doppio entro il 2050. Questo probabilmente porterà le temperature globali di almeno 6° C in più. Tale risultato potrebbe essere affrontato dalle future generazioni con notevoli difficoltà economiche, di sicurezza ambientale ed energetica, un'eredità che, a quanto so, nessuno di noi vuole lasciare».

Tracking Clean Energy Progress sollecita «Un'azione politica aggressiva per sfruttare appieno i vantaggi offerti dalle tecnologie energetiche pulite». Jones ha suonato l'allarme per i risultati del rapporto ed ha sottolineato il ruolo che il Clean energy ministerial può svolgere per migliorare la situazione: «I ministri riuniti questa settimana a Londra hanno un'incredibile opportunità davanti a loro. E' mia speranza che ci sia 'attenzione sul nostro avvertimento sui progressi insufficienti e si agisca per cogliere i benefici per la sicurezza, economici e ambientali che un transizione verso l'energia pulita può portare».

Il rapporto osserva che «Molte tecnologie con un grande potenziale di risparmio energetico e di emissioni, nella migliore delle ipotesi stanno facendo segnare un arresto dei progressi. Il carbon capture and storage (Ccs) non vede i tassi di investimento necessari per sviluppare progetti dimostrativi su larga scala e quasi la metà delle nuove centrali elettriche a carbone sono ancora costruite con una tecnologia inefficiente. Il miglioramento dell'efficienza dei combustibili per i veicoli lento e rasta ancora da sfruttare un significativo potenziale di efficienza energetica nei settori dell'edilizia e dell'industria. Inoltre, mentre gli obiettivi dei governi per i veicoli elettrici (20 milioni entro il 2020) sono ambiziosi, come lo sono i continui piani di espansione nucleare in molti Paesi , tradurre i piani in realtà è più facile a dirsi che a farsi. I target produttivi dei fabbricanti di veicoli elettrici dopo il 2014 sono molto incerti e l'aumento dell'opposizione dell'opinione pubblica al nucleare si rivela problematico da affrontare».

Il rapporto presenta tre grandi raccomandazioni politiche per cambiare lo status e far diventare le tecnologie dell'energia pulita le protagoniste del mercato: «Primo, spianare il campo di gioco per le tecnologie energetiche pulite. Ciò significa assicurare che i prezzi dell'energia riflettano il "costo reale" dell'energia: contabilizzare gli impatti positivi e negativi della produzione e del consumo energetico; Secondo, liberare il potenziale dell'efficienza energetica, il "carburante nascosto" del futuro. Fare in modo che l'energia non venga sprecata e che venga utilizzata nel modo migliore possibile è l'azione più conveniente e deve essere il primo passo di qualsiasi politica volta a costruire un mix energetico sostenibile; Infine, accelerare l'innovazione energetica e il sostegno pubblico alla ricerca, sviluppo e dimostrazione. Questo contribuirà a gettare le basi per l'innovazione del settore privato, e velocizzare l'immissione delle tecnologie sul mercato».

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