[23/04/2012] News

La folle idea del premier Ucraino: riaprire la zona di esclusione di Chernobyl

Solo sei giorni fa uno dei tre reattori della centrale nucleare Ucraina a Ioujnoukrainsk era stato fermato per un guasto all'apparato elettrico. Si tratta di una centrale "tipo Chernobyl" costruita negli anni '80, in piena epoca sovietica, eppure il nuovo allarme non è bastato al governo di Kiev per ripensare la sua politica nucleare.

Anzi, oggi il primo ministro Ucraino Mikola Azarov, ha detto all'agenzia Itar-Tass che intende «Decontaminare e riaprire la zona di esclusione di Cernobyl», dove 26 anni fa avvenne il più grave incidente nucleare della storia. Un'area ancora fortemente contaminata, dove i contatori geiger impazziscono e le mutazioni nella fauna e nella flora sono la normalità.

Nell'area, che in questi ultimi tempi ha attirato un macabro turismo della catastrofe nucleare e che potrebbe aumentare in occasione degli europei di calcio in Ucraina e Polonia, secondo Azarov «Ci sono tutti i presupposti per riportare la vita, in quei territori deserti, nelle città e nei villaggi. Questo significherebbe posti di lavoro, entrate aggiuntive per le nostre casse e per il nostro Paese». Un Paese dove a causa di quella contaminazione si continua a morire di cancro.

Azarov durante una visita al centro di medicina radioattiva di Kiev, dove ha nuovamente promesso mezzi moderni per curare le malattie da radiazione, ha anche fatto capire che il nucleare è necessario a causa dell'alto prezzo del gas russo: «Stiamo sovra-pagando la Russia per il gas, oltre le nostre spese sanitarie annuali. Avremmo potuto aumentare le spese sanitarie di 2 o 3 volte se non fosse stato per questo fardello».

Poi il premier ucraino ha ammesso candidamente che «I livelli di radiazioni sono ora più alti del normale in 31 delle 2.500 aree popolate del zona di Chernobyl», figuriamoci nella zona "rossa " di esclusione intorno alla centrale nucleare, dove teoricamente nessuno dovrebbe vivere e dove è praticamente impossibile sostare più di qualche ora, come sanno i tecnici ed i lavoratori che partecipano alla "ri-copertura" del sarcofago crepato di Chernobyl.

Fortunatamente in Ucraina ci sono anche progetti come "Remember" che tengono vivo il ricordo della catastrofe, aiutano le vittime e forniscono cifre diverse da quelle ufficiali sulle malattie che colpiscono adulti e bambini.

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