[23/04/2012] News

Per i parchi non c'è pace: dopo il Lazio e le aree protette marine ora tocca alla Sicilia

In effetti non passa giorno ormai senza che per le nostre aree protette non piova sul bagnato. Pochi giorni fa denunciammo le sconcertanti manovre in corso alla regione Lazio per mettere in soffitta i parchi regionali. A ruota ha seguito la lettera di Federparchi a firma  Sammuri e Sanna al ministro Clini di denuncia della situazione insostenibile delle aree protette marine a rischio chiusura  per mancanza di risorse.

Ora arriva la notizia dalla Sicilia una regione dotatasi da decenni di un ricco sistema di parchi regionali e di riserve naturali operanti in territori e ambienti tra i più straordinari dell'isola - lo Zingaro, Vendicari, Pantalica, l'Etna, le Madonie, i Nebrodi  che sulla base di una legge freschissima che sbaracca l'azienda forestale regionale che di questo sistema gestiva parte rilevantissima rischiano la crisi. Un rischio già evidente a seguito di commissariamenti a cui è stato affidato persino il coordinamento di Federparchi. La regione della Prestigiacomo (Nella foto) sembra voltare così le spalle alla sua ricca storia e tradizione per imboccare il binario  rovinoso su cui la non rimpianta ministra l'aveva immessi con le sue cervellotiche sortite sul poltronismo e la privatizzazione.

Anche qui come per le altre situazioni si avverte sempre più l'urgenza di risposte che purtroppo al momento lasciano molto -troppo- a desiderare. Una risposta che riguarda naturalmente innanzitutto i parchi da tempo messi con le spalle al muro ma anche le istituzioni, il mondo della ricerca e dell'associazionismo che non riesce ancora farsi sentire e valere come dovrebbe.

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