[20/04/2012] News

La Cina al Major Economies Forum di Roma: «Concludere i negoziati sul protocollo di Kyoto all'Unfccc di Doha»

Dal Major Economies Forum (Mef) on Energy and Climate conclusosi il 17 aprile a Roma è uscita «Una road map per la transizione verso un'economia a basso contenuto di carbonio entro il 2050», un obiettivo sottoscritto alle delegazioni di 18 Paesi. Il Mef è stato lanciato dal presidente Usa Barack Obama nel 2009 per facilitare il dialogo tra le 17 maggiori economie sviluppate e in via di sviluppo e per sostenere i progressi fatti nei meeting internazionali sul cambiamento climatico e l'energia pulita. Ne fanno parte Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea del sud, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, India, Indonesia, Italia, Messico, Russia, Sudafrica, Usa e l'Ue e a Roma c'erano anche rappresentanti di Singapore, Qatar, Colombia e Nuova Zelanda.

I delegati e i ministri dell'ambiente delle più grandi economie del mondo a Roma hanno discusso di energia rinnovabile e global warming, il summit era co-presieduto da Usa ed Italia ed è a stata la prima grande riunione politica sul clima del 2012.

Il nostro ministero dell'ambiente, che ha ospitato il Mef ha spiegato che «Il Forum, che è il primo incontro internazionale ad alto livello dopo la Conferenza di Durban, ha rappresentato una importante occasione per discutere informalmente gli esiti e avere un primo scambio di opinioni sui molteplici elementi che dovranno essere parte del futuro accordo internazionale sul clima. Rappresentanti dei Capi di Stato e di Governo, dunque, insieme ad organismi internazionali hanno discusso sulle strategie globali per la riduzione dei gas serra e per favorire lo sviluppo di una economia "low carbon". Obiettivo europeo, partendo dal pacchetto "20-20-20", è il rispetto delle tappe intermedie di riduzione di Co2 del 25% al 2020, del 40% al 2030, del 60% al 2040, fino all'80% del 2050. Una roadmap che conduce verso un'economia a basso contenuto di carbonio attraverso la combinazione di politiche e interventi nei settori dell'energia, l'industria, i trasporti, l'agricoltura, e per la finanza e la fiscalità "verdi", secondo l'approccio intersettoriale condiviso da tutti gli Stati Membri dell'Unione Europea fin dal 2007».

Ma la Cina, dalle pagine internet dell'agenzia ufficiale Xinhua, dice di aver fissato a Roma alcuni paletti invalicabili: «La Cina spera che i negoziati sul secondo periodo di impegno del Protocollo di Kyoto saranno terminati durante la riunione delle Parti a Doha a fine 2012», cioè alla Cop18 dell'Unfccc che si terrà in Qatar.

La Cina ha partecipato al meeting del Mef con una delegazione di alto livello , condotta da Xie Zhenhua, vicepresidente della potente Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma. e il portavoce del ministero degli esteri cinese, Liu Weimin, ha fatto il punto dopo Roma e fa notare che «questa riunione è stata un complemento utile per i negoziato internazionali sui cambiamenti climatici ed ha svolto un ruolo positivo nel rafforzamento della mutua comprensione tra le diverse parti. La Cina ha sempre considerato che la cooperazione della comunità internazionale sia necessaria pere lottare contro i cambiamenti climatici. Malgrado i progressi positive ottenuti durante la Conferenza di Durban, I negoziati sulla rod map di Bali non sono terminate, mentre l'attuazione degli accordi di Cancun e del consenso della Conferenza di Durban richiedono più tempo. La Cina spera che i Paesi sviluppati daranno prova di sincerità politica, ridurranno maggiormente le quantità di emissioni e rispetteranno i loro impegni di trasferimento di tecnologia e fondi ai Paesi in via di sviluppo».

Torna all'archivio