[18/04/2012] News

Rinnovabili, Dal Fabbro (Aiget): «Protesta contro i tagli è legittima ma va contestualizzata»

In merito alla protesta di Legambiente di cui diamo notizia in un altro articolo (vedi link) riceviamo e pubblichiamo questo intervento di Luca Dal Fabbro, ad di Domotecnica e Vice Presidente e Direttore Area Energia di Aiget

La protesta di Legambiente e delle associazioni di categoria contro i tagli al fotovoltaico e alle fonti rinnovabili da parte del Governo è in parte legittima ma va contestualizzata: di fronte alla necessità di adottare una  politica per raggiungere gli obiettivi imposti dall'Ue, quella del Governo è una decisione controversa. Come ben rimarca la piazza, oltre ai tagli al fotovoltaico mancano politiche a sostegno di sistemi energetici efficienti come il solare termico o la pompa di calore altrettanto importante ma che non hanno goduto e non godono dello stesso sistema di incentivazione generoso come quello fino ad esso sul fotovoltaico.

La vera sfida oggi per il nostro Paese è quella di rendere più efficiente l'energia utilizzata visto che per esempio il patrimonio immobiliare italiano è energivoro e circa la metà dell'energia consumata viene sprecata. Si rende quindi necessario pensare in prima battuta ad un concreto piano di supporto economico alle opere di riqualificazione degli edifici ed impianti e in un secondo momento focalizzare l'attenzione agli incentivi sulle rinnovabili. Infatti, solo attraverso edifici ed imprese in grado di usare in maniera intelligente l'energia pulita (e non solo) potremmo davvero pensare di avvicinarci a quanto ci chiede l'Europa e ridurre i nostri costi che stanno lievitando anche per colpa di inventivi troppo generosi sul fotovoltaico. Gli incentivi sulla efficienza energetica costerebbero di meno di quelli erogati finora al fotovoltaico. Inoltre, sostenere l'efficienza energetica rappresenterebbe un importante supporto allo sviluppo delle competenze e tecnologie nazionali come nel settore delle pompe di calore e caldaie a condensazione cosa che invece non si può dire sul fotovoltaico la cui produzione viene sopratutto dall'estero

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