[17/04/2012] News toscana

I cetacei spiaggiati a Viareggio erano due rari grampi

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A Viareggio, nella zona dei Bagno Zara, si sono piaggiati due cetacei, la cui presenza è stata segnalata intorno alle 23,00 del 14 aprile alla Capitaneria di porto che ed è intervenuta sul posto per coordinare insieme a Cetus  le difficili operazioni di soccorso ai due delfinidi, con l'aiuto della polizia municipale, dei carabinieri, dei vigili del fuoco e con la collaborazione del dipartimento di prevenzione - sanità pubblica Veterinaria dell'Ausl 12 di Viareggio. Oggi i tecnici dell'Area mare dell'Agenzia per la protezione dell'ambiente della Toscana (Arpat) precisano che «Si trattava di due femmine adulte di grampo (Grampus griseu -  nelle foto di Econauta di Umberto Segnini scattate pochi giorni fa tra l'Elba e la Corsica), una della lunghezza di circa 3 metri e del peso di 400 chili, l'altra lunga 3,30 m e 300 chili circa di peso. Questo  cetaceo è regolarmente presente nei nostri mari ma è insolito che si avvicini alla costa perché predilige le acque profonde dove si immerge  fino a 1000 m alla ricerca di molluschi cefalopodi».

Il settore are di Arpat si occupa anche di biodiversità marina e di monitoraggio dei grandi vertebrati marini (avvistamento, spiaggiamento e/o cattura accidentale di squali, tartarughe e cetacei) e spiega Che «Uno dei due animali era già morto mentre per l'altro, ancora in vita, è stato fatto il tentativo di riportarlo in mare grazie all'intervento di alcuni volontari presenti sul luogo dell'accaduto. L'animale ha però continuato a ritornare a riva, passivamente trasportato dal moto ondoso, segno questo di una grave debilitazione fisica che gli ha impedito di riprendere il largo in maniera autonoma. Per questo animale, quindi, non c'è stata nessuna altra soluzione se non una sedazione profonda ed una eutanasia. Le operazioni di soccorso si sono protratte per tutta la  mattina di domenica cercando prima di sedare il delfino ancora vivo, poi di sopprimerlo nella maniera più corretta e veloce possibile».

La vicenda dello spiaggiamento dei due poveri grampi si  è concluso purtroppo con il trasporto dei due animali  alla ditta Petracchi di Livorno, anche grazie all'intervento dei volontari del gruppo Off Road della Protezione Civile che, presenti sulla spiaggia per una esercitazione con i loro fuoristrada, si sono resi disponibili per trasportare gli animali sul tratto dell'arenile fino ad arrivare alla strada asfaltata.

L'Arpat informa che «Nel periodo 1986-2011 sulle coste toscane si sono spiaggiati 14 esemplari appartenenti a questa rara specie di delfinide, il grampo, in 12 eventi diversi di spiaggiamento; in due casi, quindi, si era già verificato uno spiaggiamento "in coppia", di due animali, cioè, della stessa specie contemporaneamente nello stesso luogo e nello stesso momento (eveto comunque insolito per le coste italiane in genere). Quasi tutti gli eventi di spiaggiamento si erano verificati, in passato, lungo le coste più meridionali della nostra regione (nella provincia di Grosseto) mentre era già successo una volta, nel 1999, che questa specie si spiaggiasse a Viareggio».

Ieri i veterinari dell'Istituto zooprofilattico sperimentale delle Regioni Lazio e Toscana, con sede a Pisa, i veterinari dell'università di Padova ed i biologi di Arpat e Università di Siena si sono occupati di eseguire una necroscopia accurata di entrambi gli esemplari. «Una squadra di undici persone ha  lavorato per raccogliere campioni, dissezionare con cura gli esemplari, esaminare i contenuti stomacali. - sottolinea Aropat - I veterinari (Dr.ssa Giuliana terracciano dell'IZSLT di Pisa e Dr. Sandro Mazzariol dell'università di Padova) hanno annotato con precisione tutto quando osservavano e presto sapranno fornire i risultati della necroscopia e di tutti gli esami che saranno svolti sui campioni  raccolti (batteriologici, virologici, parassitologici, ecotossicologici  ecc.). Ad un primo esame i due animali apparivano estremamente debilitati fisicamente: uno, la femmina più grande e più vecchia, era molto magra e fortemente parassitata, segno questo di una debilitazione profonda che si protraeva da lungo tempo, causato probabilmente da una qualche patologia in atto; l'altra, la femmina più giovane, mostrava una grave infezione diffusa che aveva colpito diversi organi, una endometriosi e diversi trombi ai vasi principali. Entrambe avevano lo stomaco quasi completamente vuoto e al loro interno erano presenti solo alcuni becchi di cefalopodi, prede preferite da questa specie. Al momento non ci sono elementi che facciano ritenere che tra i due esemplari ci fosse qualche legame di parentela, tipo madre-figlia, e quindi risulata ancora da capire perché i due animali fossero insieme in questo sventurato destino».

Gli scheletri degli sfortunati i grampi saranno conservati in due musei toscani: il Museo dei Fisiocritici di Siena ed il Museo di Storia Naturale del Mediterraneo di Livorno.

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