[17/04/2012] News toscana

Rossi risponde al sindaco del Giglio: l'area marina protetta c’è già

Il sindaco dell'Isola del Giglio Sergio Ortelli (Pdl) è sempre stato un acceso oppositore prima del Parco Nazionale  e poi dell'Area marina protetta (Amp) dell'Arcipelago Toscano e non poteva smentirsi  nemmeno questa volta, dopo che il Presidente  della Regione Toscana, Enrico Rossi (Nella foto) aveva proposto l'estensione della protezione a mare per tutelare meglio le coste delle isole. Ortelli, bontà sua, condivide la candidatura di Giampiero Sammuri a presidente del Parco Nazionale dell'Arcipelago toscano, ormai certa dopo la firma e della regione sull'accordo con il ministro dell'ambiente Clini, ma non ne vuole sentir parlare di progetti di parco a mare che secondo lui «Non possono rappresentare le soluzioni ai potenziali rischi di inquinamento o un deterrente al turismo crocieristico distratto. Sebbene la sicurezza in mare e quella delle comunità di riferimento siano due sacrosanti principi che devono essere costantemente tenuti presenti e ricercati a tutti i livelli istituzionali, emanare leggi sulla scorta di un'onda emozionale non è mai consigliabile. Il decreto rotte sicure emanato congiuntamente dal ministero dei Trasporti e dal ministro dell'Ambiente a seguito dell'incidente della Concordia, anche se rappresenta una risposta immediata a tanti interrogativi, lascia, infatti, intravedere qualche piccola ombra sulla quale dobbiamo soffermarci per riflettere e confrontarci perché il quadro si chiarisca in tempi rapidi. E' indispensabile rivedere i protocolli della navigazione sicura cercando di governare anche possibili errori umani che sono possibili attraverso strumenti di controllo a distanza che impediscano situazioni come quelle accadute al Giglio».

Al sindaco Rossi risponde in maniera diplomatica: «Un'area marina protetta esiste già, è il cosiddetto "santuario dei cetacei" che comprende il parco dell'Arcipelago Toscano. A partire da questo dato di fatto dobbiamo continuare a lavorare perché la tutela in quest'area venga estesa e rafforzata, in modo da consentire l'adozione di regole che evitino il ripetersi di altri disastri, come quello della Corta Concordia e quello del cargo Venezia. Come lo stesso sindaco riconosce il nodo fondamentale è il monitoraggio e il  controllo delle rotte e la possibilità di verificare puntualmente il rispetto delle norme.  Altrimenti anche lo stesso decreto rotte del ministro Clini rischierebbe alla lunga di essere inefficace. Per questo è fondamentale completare attraverso le tecnologie più avanzate e integrate la rete di vigilanza sull'Arcipelago, e insieme studiare le misure più efficaci per riuscire a regolare la navigazione. Per noi l'obiettivo è coniugare svilippo e ambiente. In questo senso ci muoveremo con tutte le regioni interessate dell'area e discuteremo con gli esperti dell'Organizzazione marittima internazionale, l'agenzia delle Nazioni unite competente proprio in materia di sicurezza in mare».

Sulla questione interviene anche Umberto Mazzantini, responsabile mare della segreteria di Legambiente Toscana: «E' strano sindaco Ortelli parli di  Leggi emanate "sulla scorta di un'onda emozionale", visto che l'istituzione dell'Area marina protetta dell'Arcipelago toscano è prevista fin dalla legge 979 del 1982 e poi dalla legge 394/91alle successive modifiche. Trenta anni ci sembrano abbastanza per "digerire" l'emozione ed applicare le leggi dello Stato e le Direttive europee. Siamo d'accordo con  il sindaco: "E' indispensabile rivedere i protocolli della navigazione sicura cercando di governare anche possibili errori umani" come quelli di chi ha chiesto alla Costa Concordia di fare gli inchini a scopo pubblicitario e poi si è anche complimentato chiedendo che continuassero, fino a che Schettino non è andato a sbattere sulle Scole e il Parco Nazionale».

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