[11/04/2012] News

Uova troppo care e dolci rimasti sugli scaffali: la 'colpa' è del 'benessere' delle galline?

Il benessere degli animali ha fatto schizzare il prezzo delle uova alle stelle il che ha fatto rimanere invenduti molti dolci delle festività pasquali. La causa secondo Bruxelles è la messa 'fuori legge' (sacrosanta, ndr) dal primo gennaio 2012, delle vecchie gabbie per l'allevamento delle galline ovaiole in batteria. «Così quando a metà marzo i produttori europei hanno cominciato a fare le scorte di uova per i dolci pasquali, - ha spiegato Roger White, portavoce del commissario europeo all'Agricoltura Dacian Ciolos - la domanda è stata più alta dell'offerta e quindi il prezzo delle uova da industria è schizzato a 198,5 euro per 100 kg rispetto ai 109 euro dello stesso periodo nel 2011, con una crescita del 77,6%».

Si tratta di un periodo di perturbazione transitorio del mercato, spiegano da Bruxelles, dato che i prezzi delle uova stanno già cominciando a diminuire. «Di certo non verrà fatto nessun passo indietro rispetto alla nuova legislazione europea in favore del benessere delle galline (330 milioni) che garantiscono la produzione di uova in Europa» confermano dalla Commissione.

Gli industriali dolciari italiani ed europei, passate Pasqua e Pasquetta, quindi devono fare i conti con colombe e dolci invenduti da mettere in "liquidazione" . In effetti secondo Coldiretti dopo le feste uova e colombe vengono offerte anche a prezzi dimezzati per smaltire le scorte avanzate a causa del crollo degli acquisti stimato pari al 10 per cento.

«In quasi tutti i punti vendita della piccola e della grande distribuzione sono presenti offerte vantaggiose con prezzi che arrivano fino a un euro per uova e colombe semplici e a due euro per quelle farcite, anche delle marche più famose. In questo momento è particolarmente conveniente acquistare anche la carne di agnello i cui consumi sono concentrati nel periodo pasquale. C'è dunque adesso - continua la Coldiretti - l'opportunità di risparmiare sulla tavola per motivi esclusivamente commerciali che non influiscono in alcun modo sulle caratteristiche qualitative dei prodotti».

Coldiretti però commentando le previsioni dell'Osservatorio 'Prezzi e Mercati' di Indis-Unioncamere dai saldi passa ai rincari, previsti di almeno il 5 per cento spinti da tasse e benzina che fanno impennare i costi di produzione. In particolare a salire saranno pasta, riso e cereali da colazione «Il ritocco verso l'alto è annunciato dopo che i prezzi dei prodotti alimentari sono aumentati secondo l'Istat a marzo del 2,8 per cento rispetto allo stesso mese dello scorso anno, una percentuale al di sotto dell'inflazione (+3,3 per cento) che hanno dunque contribuito a frenare. A pesare nei prossimi mesi è l'aumento del carico fiscale ma anche - sottolinea la Coldiretti - il record raggiunto dal prezzo dei carburanti in un Paese come l`Italia dove l'88 per cento dei trasporti commerciali avviene per strada».

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