[29/03/2012] News

Antartide: lo sfaldamento dei margini delle banchise accelera lo scorrimento dei ghiacciai

Un nuovo studio dell' Austin's Institute for Geophysics dell'università del Texas (Utig) ha esaminato quasi 40 anni di immagini satellitari ed ha scoperto che «Le piattaforme di ghiaccio galleggianti di una parte critica dell'Antartide occidentale stanno progressivamente perdendo la loro aderenza sulle pareti della baia adiacente, amplificando potenzialmente una perdita già accelerata di ghiaccio marino».

La ricerca "Widespread rifting and retreat of ice-shelf margins in the eastern Amundsen Sea Embayment between 1972 and 2011', pubblicata sul Journal of Glaciology, sottolinea che il dato ancora più esteso dell'evoluzione delle piattaforme di ghiaccio galleggianti nel Amundsen Sea Embayment orientale nell'Antartide occidentale dimostra che i margini delle banchise, dove fanno presa su pareti rocciose o masse di ghiaccio più lenti, si stanno fratturando e i ghiacciai si ritirano nell'entroterra.

Se continueranno ad " allentare la presa", queste banchise, già in diradamento, saranno ancora meno in grado di mantenere il ghiaccio sul continente antartico.
Secondo glaciologi texani le piattaforme di ghiaccio nel Mare di Amundsen sono cambiate in modo sostanziale da quando il satellite Landsat ha cominciato a raccogliere dati nel 1972: «Questi cambiamenti sono stati particolarmente rapida durante lo scorso decennio, e le banchise ghiacciate più colpite includono le estensioni galleggianti delle Thwaites, in rapido diradamento, e i ghiacciai di Pine Island».

Joseph MacGregor, a capo degli autori che hanno realizzato lo studio, spiega che «Normalmente il "leading edge" di una banchisa si muove in avanti costantemente nel tempo, ritirandosi episodicamente quando butta fuori un iceberg, ma che non è quello che è successo lungo gli "shear margins". Chiunque può esaminare questa regione con Google Earth e vedere uno snapshot degli stessi dati satellitari che abbiamo utilizzato, ma solo attraverso l'esame dei tutti i dati satellitari è possibile distinguere il cambiamento a lungo termine del "cyclical calving"».

I margini che uniscono le piattaforme di ghiaccio lateralmente si stanno fortemente sfaldando, un fenomeno che i ricercatori definiscono come «Simile a uno specchio rotto» e che produce il distacco di molti iceberg che vanno alla deriva verso il mare aperto. Il fronte che produce gli iceberg si ritira lungo i margini disintegrandoli. Il modello "marginal rifting and retreat" potrebbe essere un sintomo, e non la causa, dell'accelerazione del movimento dei ghiacciai registrata recentemente in questa regione antartica, ma questo schema potrebbe anche produrre un'ulteriore accelerazione.

Una delle autrici dello studio, Ginny Catania, evidenzia che «Mentre il ghiaccio galleggia, diventando una piattaforma di ghiaccio, il suo flusso fa resistenza in parte i margini, che sono le pareti della baia o i margini in cui si fondono due ghiacciai. Un ghiacciaio che accelera può staccarsi dai suoi margini, creando fratture che impediscono ai margini di fare resistenza al flusso di ghiaccio, provocando un'ulteriore accelerazione».'

Il team Utig ha scoperto che le più grandi accelerazioni dei ghiacciai si sono verificate a monte dei margini continentali. Fino ad ora la disgregazione lenta ma costante lungo i margini della banchisa era stato trascurata nella maggior parte dei computer models di questa regione critica dell'Antartide occidentale, in parte perché si tratta di fratture, ma anche perché non esisteva nessun rapporto completo su questo schema. I ricercatori texani concludono: «Diverse spaccature presenti nelle piattaforme di ghiaccio suggeriscono che siano pronte a ridursi ulteriormente».

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