[23/03/2012] News toscana

Enrico Rossi a Copenhagen: la prima sfida da affrontare è quella contro i cambiamenti climatici

Per l'Europa la sfida da affrontare, prima di quella economico-finanziaria, è quella rappresentata dai cambiamenti climatici. Questo è il pensiero del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, esposta oggi a Copenhagen durante il suo intervento alla quinta edizione del "Summit Europeo delle regioni e delle città", organizzato dal Comitato delle Regioni sul tema "La struttura urbana europea nel 21° secolo".

«Dall'Europa ci aspettiamo non solo politiche di rigore finanziario ma più investimenti e più impegni per la coesione sociale - ha detto Rossi, che ha parlato sul tema delle sinergie tra città, paesi, regioni e aree rurali. Siamo tutti consapevoli che la riuscita dell'Europa dipenderà in gran parte dal ruolo che sapranno svolgere i territori e le loro espressioni istituzionali, città e regioni. Ma è anche chiaro a tutti ormai che per tante ragioni il quadro che si prospetta per il futuro non è più quello che finora abbiamo conosciuto. La prima di queste sfide, ancor prima di quella economica e finanziaria, è rappresentata dai cambiamenti climatici, dal rischio che si modifichi la base materiale sulla quale viviamo. Nella Regione Toscana, negli ultimi 20 anni, è sempre più evidente il prolungamento di periodi di siccità e il concentrarsi di forti precipitazioni in tempi brevissimi con effetti distruttivi. Convivono siccità e alluvioni, allagamenti e frane con prolungata scarsità d'acqua, che comporta effetti negativi sull'agricoltura e sul paesaggio».

Il presidente ha ribadito l'importanza del rapporto tra le città e le aree rurali, in particolare di quelle montane. Questi territori a rischio abbandono hanno bisogno di interventi di manutenzione dei boschi, di consolidamento dei terreni, di gestione dei corsi d'acqua. Ed il legno può servire per produrre energia da fonti alternative come le biomasse. «Cresce così un'economia verde che alimenta un'industria che utilizza il legname per le abitazioni a risparmio energetico e che nello stesso tempo tiene più protette le città dalle alluvioni e dalla siccità».

Poi il presidente si è soffermato sulle sinergie tra aspetti ambientali e sociali. «Il territorio rurale può inoltre essere uno spazio decisivo per il riequilibrio sociale: una nuova generazione di giovani può trovare lavoro in agricoltura, con effetti di integrazione e solidarietà che possono contribuire a alleggerire le tensioni che tendono a concentrarsi nelle periferie urbane. Con queste scelte si può invertire la tendenza a cementificare le aree rurali intorno alle città. Ciò che occorre poi è una rete di infrastrutture materiali e immateriali che consentano ai cittadini di muoversi liberamente senza inquinare e di connettersi tra loro velocemente. La mobilità su rotaia e gli investimenti sulla banda larga sono una priorità di lavoro e di impegno finanziario». Rossi in conclusione ha sottolineato inoltre come esista una dimensione minima dentro cui un territorio può razionalizzare e qualificare le sue risorse e i suoi servizi, «elementi che hanno nella dimensione regionale il quadro necessario di riferimento» ha concluso il presidente.

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