[23/03/2012] News

Tra Usa e Cina è scoppiata la guerra dei pannelli solari

I produttori  cinesi di pannelli solari sono in rivolta contro la decisione dell'amministrazione statunitense di imporre nuove tasse sull'importazione dei pannelli solari fabbricati in Cina e, secondo quanto scrive l'agenzia ufficiale Xinhua «dichiarano di essere pronti a reagire per proteggere i loro interessi sul mercato di oltremare».

Il Dipartimento Usa del commercio il 20 marzo aveva annunciato come un'inchiesta preliminare aveva scoperto che i produttori di pannelli solari cinesi avevano ricevuto delle sovvenzioni governative che vanno dal 2,9 al  4,73%, quindi ha deciso di prelevare lo stesso ammontare di diritti doganali sulle importazioni dalla Cina. Il Congresso Usa all'inizio dell'anno ha adottato un progetto di legge che autorizza il Dipartimento del commercio ad imporre diritti compensatori sulle importazioni provenienti da "economie non liberali". Il Dipartimento del commercio Usa presenterà le sue conclusioni ufficiali il 17 maggio e dirà se le imprese cinesi praticano o meno il dumping sul mercato dell'energia solare. 

In un comunicato, la Camera di commercio cinese per l'importazione e l'esportazione dei macchinari e dei prodotti elettronici (Ccme) afferma che «le conclusioni hanno tralasciato i fatti reali della produzione e dell'esportazione dei pannelli solari cinesi e sono ingiuste. L'inchiesta anti-sovvenzioni è stata orientata da obiettivi politici e va contro principi giuridici fondamentali».  

I produttori di pannelli solari cinesi dicono che le decisioni Usa non sono conformi alle regole internazionali e che l'amministrazione e il Dipartimento del commercio Usa dovrebbero avere un atteggiamento più prudente e rispettare i regolamenti internazionali: «I produttori di pannelli solari cinesi credono  fermamente che il loro successo commerciale sia il risultato di una concorrenza leale piuttosto che di pratiche commerciali sleali e di violazioni delle regole dell'Organizzazione mondiale del commercio», scrive la  Ccme  che avverte: «Imporre maggiori diritti sui pannelli solari cinesi sgretolerebbe lo sviluppo del mercato mondiale dei pannelli solari e questo causerebbe più male che bene sul mercato americano. Le sovvenzioni  governative non sono mai state un grande vantaggio competitive per i pannelli solari cinesi, la loro competitività risiede prima di tutto nelle tecnologie più avanzate, su una produzione a grande scala, una gestione solida e delle strategie di prospettiva. I produttori dei pannelli solari cinesi hanno ricevuto molto meno sostegno governativo dei loro concorrenti americani ed europei e questo è stato conforme alle regole della Wto».

I cinesi chiedono all'amministrazione di Barack Obama di rivedere le sue «pratiche inique ed ingiuste» attraverso inchieste supplementari e i produttori di pannelli solari annunciano che proteggeranno legalmente i loro interessi legittimi».

Xinhua riporta l'irritazione di ambienti del ministero cinese del commercio: «La recente decisione degli Usa mirante ad imporre nuove tasse sull'importazione di pannelli solari fabbricati in Cina nuocerà agli interessi delle due parti. Il governo degli Stati Uniti dovrebbe fare considerazioni a lungo termine e gestire in maniera più prudente  le frizioni commerciali. Questa decisione colpirà lo sviluppo del settore americano delle energie  ed altererà la cooperazione tra i due Paesi». 

La guerra mondiale dei pannelli solari sembra appena iniziata.

 

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