[16/03/2012] News

Tav, Ecodem: «Ecco le nostre proposte»

Iniziativa degli Ecologisti del Pd a Torino

Come Ecodem abbiamo sempre cercato di ricondurre il confronto sul Tav Torino - Lione da guerra di religione a discussione sul merito. Per noi quest'opera non è un simbolo del demonio e non è un emblema del progresso: è, per l'appunto, un'opera pubblica. La sua accettabilità dipende dal fatto che non abbia un impatto ambientale devastante, e questo francamente ci pare un obiettivo realistico e possibile viste anche le modifiche già apportate al progetto; quanto alla sua utilità, va giudicata soprattutto sul fatto che essa contribuisca o meno a far viaggiare molte più merci su ferrovia e molte meno merci su strada. L'obiettivo di una mobilità ambientalmente sostenibile delle merci e delle persone è per noi un obiettivo prioritario, per ridurre l'inquinamento ed i consumi energetici e per contribuire alla salvaguardia del clima. Ma non basta una nuova infrastruttura perché come per magia le merci scendano dai Tir e salgano sul treno: servono politiche dei trasporti che incentivino il trasporto su rotaia e disincentivino quello su gomma, servono misure concrete come quelle adottate da altri paesi dell'arco alpino quali la Svizzera e l'Austria. Per tutto questo condividiamo il documento di Ferrentino, che rifiuta la guerra di religione e invece mette al centro tali obiettivi, dicendo con chiarezza ciò che andrebbe fatto, e finora non è stato fatto, affinché si realizzino.

Insomma noi vorremmo che da oggi, per parlare del progetto Torino - Lione, si parli delle cose da fare da subito per spostare le merci su ferrovia e dunque dare senso anche alla Tav. Si parli delle misure che in buona parte sono già indicate nel documento dell'Osservatorio firmato a Pracatinat nel 2008, finora rimaste lettera morta, e della svolta necessaria nella politica dei trasporti del nostro paese.

Ne proponiamo alcune che a noi sembrano particolarmente significative. Si affianchi all'indagine geognostica la progettazione del nodo di Torino per affrontare la questione decisiva dell'attraversamento dell'area urbana e del ruolo dell'interporto di Orbassano; si dica con chiarezza che la nuova galleria di sicurezza che si sta per scavare accanto al traforo autostradale del Fréjus non diventerà mai un raddoppio del tunnel; si ratifichi il protocollo trasporti della Convenzione delle Alpi; si cominci a incentivare e potenziare il trasporto delle merci su rotaia e  si smetta di foraggiare con sussidi a pioggia l'autotrasporto, che ancora nei mesi scorsi ha ricevuto una regalìa di alcune centinaia di milioni. Infine - anche su questo il documento di Ferrentino dice cose chiare e condivisibili - si finisca di parlare di ‘compensazioni': se la Tav è un'opera utile non c'è nulla da compensare, semmai c'è da integrarla in una vera prospettiva di sviluppo sostenibile che riguardi la Val di Susa, il Piemonte, l'Italia.

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