[15/03/2012] News

Morte e resurrezione delle imprese automobilistiche

La casa automobilistica è morta, viva la casa automobilistica! No, non sto cercando di versare acqua fredda sulla nozione di "rinascita" di Detroit, come effettivamente pubblicizzata da Chrysler e Clint Eastwood nel recente annuncio al Super Bowl. Chrysler, Ford e GM hanno fatto un'impressionante imitazione della fenice, sono risorte nuovamente dalle ceneri della Suv-dipendenza, spinte alle spalle dai venti della salute finanziaria e dalle forti vendite.

Tuttavia, queste aziende, così come i loro concorrenti in Germania, Giappone e Corea, presto non saranno più case automobilistiche. O anche le aziende automobilistiche. Lentamente, metodicamente, e volutamente, si stanno trasformando in "mobility" companies come loro incarnazione inevitabile per il futuro.

Nei mercati automobilistici maturi, che hanno già raggiunto il picco delle vendite di auto, le società precedentemente note come automobilistiche hanno esteso oltre la loro attenzione, lasciando il metallo per diventare più sostenibili (in tutti i sensi della parola) fornitori di soluzioni di trasporto. La mobilità è la chiave di volta per la loro crescita e comprende l'ottimizzazione di portare sempre più gente da qui a lì con mezzi di trasporto "multi-modali", compreso il trasporto pubblico, veicoli di proprietà personale, a piedi, in biciclette e car sharing.

Qualche anno fa le conversazioni con case automobilistiche riguardo ai flussi di reddito alternativi e la mobilità erano scarse, dato che avevano formato poco personale dedicato ad esplorare nuovi percorsi di crescita, in quanto l'auto era ancora la regina . Tuttavia, come evidenziato da recenti iniziative di marketing e dalle conversazioni con esperti del settore automobilistico, la mobilità è diventata parte integrante del futuro per i Big Three di Detroit così come per Audi, Toyota, Hyundai e molte altri. Questo cambiamento di business philosophy è una svolta a 180 gradi come la decisione di Domino di fare una pizza che sa , davvero, di pizza.

Per esempio, Aud ha recentemente annunciato un programma pilota per studiare il ruolo dei veicoli elettrici nella mobilità del futuro, al fine di "suscitare un dialogo progressivo sul ruolo che il trasporto avrà nelle megalopoli mondiali del futuro." Queste non sono parole che ci saremmo aspettati di sentire da una qualsiasi casa automobilistica un decennio fa.

Queste mobility companies vedono forti opportunità di cresciota nel settore della telematica e nelle tecnologie dei trasporti intelligenti e cercano di realizzare un nuovo ruolo per I veicoli che rifletta la crescent densità urbana. Questo include servizi basati sulla comprensione dei modelli di traffic, "smart routing" che reduce l'impronta di carbonio del transito e comunicazione veicolo-veicolo sul flusso di traffico che aumenta la sicurezza.

Le mobility companies stanno cominciando a sfruttare i loro cruscotti come accesso naturale dell'infotainment per le vendite al dettaglio di applicazioni, servizi musicali, video e informazioni. Qualche anno fa, le case automobilistiche erano tiepide sull'idea di partecipare a questi mercati, ma ora li vedono come una naturale estensione. Vedono inoltre le possibilità di "mining data" di un percorso in auto connesse (opportunamente anonimo e con protezione della privacy dei consumatori, naturalmente) e di utilizzarlo per sviluppare nuovi servizi o vendita a terzi.
Alla fine alcune di queste aziende potrebbero smettere del tutto di vendere auto e diventare esperte di logistica o di dati. Siete scettici? Basta ricordarsi che Ibm non vende più Pc.

Questo articolo è stato pubblicato su "Matte Network" l'11 marzo 2012 con il titolo "The Death and Rebirth of the Car Company"

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