[15/03/2012] News

Scoperto in Cina un "nuovo" uomo del Pleistocene-Olocene


PlosOne pubblica risultati di una estesa ricerca ("Human Remains from the Pleistocene-Holocene Transition of Southwest China Suggest a Complex Evolutionary History for East Asians", condotta da un team sino-australiano che ha indagato sull'evoluzione umana nel tardo Pleistocene nell'Asia orientale, ancora poco chiara e scarsamente descritta, ed ha classificato in modo affidabile e datato precisamente alcuni fossili. «La Cina sud-occidentale è stato identificato dalla ricerca genetica come un hotspot della diversità umana - spiegano i ricercatori - contenente antichi lignaggi di mtDNA e Y-DNA, ed ha prodotto un certo numero di resti umani che si pensa derivino dai depositi del Pleistocene».

Il team australiano e cinese ha preparato, ricostruito, descritto e datato un nuovo cranio parziale ritrovato in un blocco consolidato sedimenti raccolti nel 1979 nel sito di Longlin Cave (provincia del Guangxi) ed intrapreso nuovi scavi a Maludong (provincia dello Yunnan) «Per chiarire la stratigrafia e la datazione di un ampio campione di resti umani dal sito, per lo più non descritti».

Il confronto dettagliato dei crani, compreso un calco virtuale della calotta di Maludong, delle mandibole e dei resti di denti trovati nelle due località cinesi hanno evidenziato che «Entrambi i campioni derivano probabilmente dalla stessa popolazione», la sorpresa è stata quella di constatare che i crani mostravano una insolita mescolanza di moderni tratti umani ed alcune caratteristiche insolite. La datazione al radiocarbonio ha dimostrato che entrambi i campioni provengono dal periodo di transizione Pleistocene-Olocene, quando era già presente l'Homo sapiens.

I ricercatori scrivono: «La nostra analisi suggerisce due spiegazioni plausibili per la morfologia del campionamento a Longlin e Maludong Cave. In primo luogo, può rappresentare una tarda sopravvivenza di una popolazione arcaica, forse in parallelo con la situazione vista in Nord Africa, come indicato dai resti di Dar-es-Soltane e Temara, e forse anche nel sud della Cina a Zhirendong. In alternativa, l'Asia orientale potrebbe essere stata colonizzata durante molteplici ondate nel corso del Pleistocene, con la morfologia Longlin-Maludong che forse rispecchia la sottostruttura profonda della popolazione in Africa prima che gli esseri umani moderni si disperdessero in Eurasia».

Quindi saremmo di fronte al nostro più stretto cugino insieme all'uomo di Neanderthal, un essere umano che ha preceduto l'Homo Sapiens e che forse ha percorso i gli stessi luoghi nel Pleistocene, comunque diverso dagli altri resti degli asiatici del Medio Pleistocene.
Il "nuovo" Homo cinese mostra affinità con l'Homo sapiens sia nel crani che nella mandibola e nella dentizione, ma allo stesso tempo, i fossili di Longlin-Maludong «Possiedono molte caratteristiche che sono o rare o assenti tra gli H. sapiens del Pleistocene e recenti» per quanto riguarda il cranio, la base cranica, la mandibola e la dentatura che sembra avere canini e molari molto più grossi.

Il team sino-australiano sottolinea che «Il ritrovamento di resti umani, con una tale combinazione di moderno (Homo sapiens) e arcaico (putative plesiomorphic) negli individui è rara, soprattutto in Eurasia». In Africa, ci sono diversi resti del Pleistocene che uniscono caratteristiche moderne e arcaiche ritrovati in Sudafrica, Nigeria, Egitto e Marocco, ma la maggior parte sono molto più antichi dei resti trovati in Cina, solo i resti ritrovati recentemente a Iwo Eleru , in Nigeria,sono stati datati tra i 16.300 e gli 11.7oo anni fa, più o meno l'età dei resti cinesi.

Altri fossili del Pleistocene superiore al di fuori dell'Africa resentano un mosaico insolito di caratteri, come quelli di Skhul e Qafzeh (Israele) e Pestera cu Oase (Romania) ma sembrano essere comunque di H. sapiens.

Come si spiega questa insolita morfologia durante la transizione Pleistocene-Olocene nell'Asia orientale? Secondo i ricercatori «I resti di Longlin e Maludong potrebbe rappresentare individui molto robusti all'interno di una popolazione Epipalaeolitica sconosciuta nel sud-ovest della Cina. Riteniamo che questa sia una spiegazione soddisfacente a causa della presenza di alcune caratteristiche apparentemente uniche combinate con una miscela insolita di caratteristiche moderne e arcaiche».

Inoltre, questa ipotesi potrebbe anche spiegare la morfologia dei resti di altri ritrovamenti che presentano molte caratteristiche arcaiche rare o assenti nell' Homo sapiens». Ma a parere del team di ricerca, «Ci sono spiegazioni più plausibili. Una possibilità è che i resti di Longlin e Maludong rappresentino una popolazione tardo arcaica sopravvissuta, forse simile a quella campionata a Dar-es-Soltane e Témara (Marocco). Purtroppo, poco si sa della morfologia di questi resti nordafricani e le loro affinità e tassonomia non sono chiare».

Anche altri resti ritrovati in Mongolia riconducono ad un mosaico di caratteri moderni e arcaici precedenti all'H. sapiens. Un'altra possibile spiegazione è che l'insolita morfologia dei resti di Longlin e Maludong «Sia il risultato del mantenimento di un gran numero di polimorfismi ancestrali in una popolazione di H. sapiens».

Recenti studi morfologici suggeriscono che nel Pleistocene H. sapiens fosse profondamente diviso geograficamente in Africa prima della sua dispersione in Eurasia e questa spiegazione è stata invocata per spiegare l'insolita morfologia dei resti di Eleru Iwo. Se così fosse «La morfologia documentata a Longlin e Maludong potrebbe essere interpretata come coerente con questa ipotesi» Ma cinesi ed australiani hanno probabilmente scoperto una popolazione umana sconosciuta in precedenza (o migrazione) che non sembra aver contribuito geneticamente alla costituzione delle popolazioni asiatiche moderne. Purtroppo ogni tentativo di estrarre Dna dai resti è stato vano a causa della mancanza di materiale genetico recuperabile.

«In entrambi i casi - concludono i ricercatori su PlosOne - la presenza della insolita morfologia campionata a Longlin e Maludong durante la transizione Pleistocene-Olocene , indica che la storia evolutiva degli esseri umani in Asia orientale è più complessa di quanto si credesse fino ad ora. Inoltre sottolinea la necessità di una maggiore ricerca nella regione come una questione prioritaria»

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