[06/03/2012] News

Servizio idrico: l'Autorità per l'energia elettrica e il gas fornisce una prima risposta a Clini. Si parte dalla raccolta dati ma i tempi stringono

L'Autorità per l'energia elettrica e il gas (a cui sono state trasferite le funzioni attinenti alla regolazione e al controllo dei servizi idrici) ha avviato un procedimento per l'adozione di provvedimenti tariffari e per l'avvio delle attività di raccolta dati e informazioni in materia di servizi idrici.

In sostanza è stata fornita una prima risposta al ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare Corrado Clini, che nei giorni scorsi aveva invitato l'Autorità per l'energia elettrica e il gas (e le Regioni) a rispettare gli esiti referendari ed in particolare a dare attuazione a quanto stabilito dalla Corte Costituzionale, con la sentenza 26/2011, in merito all'abrogazione del comma 1 dell'articolo 154 del D.Lgs. 152/06 relativo all'adeguata remunerazione del capitale investito, cosi come stabilito dal DPR 18 luglio n. 116.

L'Authority ha precisato che in particolare sui servizi idrici "per lo svolgimento delle proprie funzioni, richiede, ai soggetti esercenti il servizio, informazioni e documenti sulle loro attività" e che le pubbliche amministrazioni e le imprese sono tenute a fornire informazioni e collaborazione all'Autorità. Questo al fine di aggiornare i dati esistenti indispensabili per "una regolazione del settore che tenga conto dei principi indicati dalla normativa europea e nazionale, garantendo adeguati livelli di qualità del servizio, sia commerciale (ad esempio, avvio e gestione del rapporto contrattuale; accessibilità e continuità del servizio) che tecnica (ad esempio, livello di pressione) e di prestazione (ad esempio, percentuale minima di popolazione servita; percentuale di realizzazione degli investimenti previsti, quantità minima garantita).

L'Authority ha altresì precisato che "al fine di pervenire nel più breve tempo possibile ad un quadro regolatorio certo, sia necessario avviare con la massima celerità un procedimento per la predisposizione di una metodologia per la determinazione della tariffa dei servizi idrici e per la connessa regolazione della qualità dei servizi medesimi, in conformità con i principi della normativa comunitaria e nazionale ed in modo da coniugare l'inderogabile esigenza di aumento delle infrastrutture nel settore idrico".

Quindi è stato ha annunciato l'avvio del procedimento, in cui, in sintesi, si chiede a tutti i soggetti pubblici e privati di fornire dati e informazioni necessarie per ricostruire un quadro sistemico e completo del settore idrico, e a tal fine viene costituito un gruppo di lavoro. 

Rispetto allo stallo dei mesi precedenti è un bel passo in avanti, ma è bene subito sottolineare che questa fase (di raccolta dati) deve essere portata a termine in tempi ristretti visto che nel settore idropotabile i dati dovrebbero essere arcinoti e dove così non è, significa che ci sono state inadempienze.

E' necessario fare presto, e nel rispetto degli esiti referendari, chiarire come vogliamo finanziare il sistema idrico integrato che ha necessità di investimenti in particolare per il segmento della restituzione dell'acqua all'ambiente, come dimostrano i continui richiami e ora le condanne dell'Europa a molte città italiane che non depurano le loro acque reflue.

Infine sarebbe estremamente utile mettere mano ad un testo normativo sulle acque (tutte) che tenesse in considerazione il nuovo quadro in tema di disponibilità di risorsa (è cambiato nell'ultimo decennio) della qualità della stessa negli ambienti naturali, delle indicazioni di percorso che sono venute dai cittadini e che obbligasse ad un pianificazione integrata in materia di acqua, termine abusato da almeno un decennio, ma mai messo in pratica visto che probabilmente conviene a tutti continuare a coltivare il proprio orticello.

 

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