[06/03/2012] News

"Senza parchi quale futuro?" di Renzo Moschini

Edizioni Ets 2012

Il libro, si potrebbe dire l'ennesimo libro sui Parchi di Renzo Moschini, non  è solo e tanto la prova del suo tenace attaccamento a questo tema, ma è un grido di allarme, una richiesta di aiuto, una provocazione nei confronti dell'indifferenza generalizzata nei confronti di questo argomento.

La sua disamina attenta, che descrive, da conoscitore e da "passionista" come si dice nel Pisano, la storia dei parchi, è un modo per divulgare, per coinvolgere cittadini ed amministratori verso il tema parchi, con la finalità di far capire che non si tratta di un argomento per pochi amanti della natura, ma che riguarda il presente ed il futuro di tutti noi.

La "ciliegina sulla torta" è rappresentata dall'ultimo capitolo, in cui viene riportato un pezzo tratto dalla rivista "coordinamento dei parchi" del 1996 "Uomini e parchi oggi: ricordando Valerio Giacomini". Questo articolo è di una attualità emozionante: i concetti espressi sono totalmente condivisibili:la necessità di una ricomposizione tra uomo e natura, in cui "il primo non è sempre e comunque un distruttore e la seconda non sempre e solo una meraviglia", la necessità del superamento del confine dell'area protetta, considerato una "perenne trincea", la necessità del superamento dell'idea stessa di parco.

Il libro di Renzo Moschini ci invita ad una rivisitazione del concetto di Parco, che deve sempre più essere considerato un bene comune, da gestire e governare in modo congiunto e condiviso tra amministrazioni, cittadini e soggetti interessati, deve essere un luogo in cui la tutela si esercita attraverso la ricerca dei modo di recupero e ripristino degli equilibri tra uomo e natura, da esportare all'esterno.

Da qui un invito forte all'azione, ad un coinvolgimento sentito da parte di tutti verso il tema dei Parchi.

Il libro  è estremamente critico non solo nei confronti delle politiche che specialmente negli ultimi 2-3 anni hanno fortemente penalizzato l'operato e la credibilità dei parchi e delle aree protette ma lo è anche riguardo alla risposta del tutto inadeguata che le stesse istituzioni anche regionali e degli enti locali hanno  dato e stanno dando. Già la decisione di sottrarre il paesaggio alla pianificazione dei parchi aveva registrato non solo un sorprendente silenzio anche delle regioni non esclusa quella Toscana affrettatasi a togliere il Nulla Osta ai suoi parchi regionali. Ma soprattutto non si è capito che dietro i tagli del governo ai finanziamenti che non hanno risparmiato neppure i parchi regionali vi era un disegno chiaro come poi si è visto nel testo di legge in discussione al Senato e cioè il ridimensionamento o per essere più precisi lo snaturamento delle finalità del parco. Un ruolo che come è stato detto rischia di somigliare più a quello di una pro-loco che ad un soggetto ‘speciale' predisposto alla tutela e valorizzazione del patrimonio naturale. Un parco insomma che deve procacciarsi i finanziamenti ricorrendo a prestazioni e ‘dazi' impropri  perché secondo alcuni sarebbe addirittura eticamente scorretto che se ne facessero carico lo stato e le altre istituzioni.

L'avere scaricato poi sulla legge 394 i ritardi e le colpe di una politica  governativa senza precedenti, sostiene sempre Moschini, è stato inoltre l'ultimo pesante atto. Si è trattato in sostanza di un forma di vero e proprio condonismo politico. Non era mai accaduto che una legge di cui sono titolari lo stato, le regioni e gli enti locali sia stata predisposta e portata avanti senza consultarle.

Il libro ripercorre vicende di fatto ignorate a partire dalle modifiche apportate già oltre un decennio fa alle legge 394 e alla mancata attuazione del decreto Bassanini che prevedeva di rimodellare la gestione ministeriale in maniera conforme alla Riforma della Pubblica Amministrazione. Legge assolutamente ignorata da oltre un decennio mentre ora si scopre che la 394 dovrebbe essere rivista in peggio a partire proprio dalle aree protette marine il comparto ormai alla canna del gas tanto che non si esclude che per ragioni di bilancio che ne potrebbero essere chiuse  una decina.

Il libro offre uno spaccato documentato e critico di questa situazione su cui il ministero non apre bocca da anni non avendo più provveduto neppure a quella relazione annuale prevista dalla legge da presentare al Parlamento.

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