[05/03/2012] News

La Commissione europea chiede consigli online per gestire il fenomeno delle specie “aliene”

La diffusione di specie animali e vegetali alloctone (introdotte in un ambiente diverso dal proprio) costituisce una grande minaccia per la biodiversità ma anche un problema economico per molti settori produttivi come la pesca, l'agricoltura il settore forestale, essendo queste specie molto invasive.

Le origini di questo fenomeno partono da lontano e sono ascrivibili a scelte volute dall'uomo oppure a cause accidentali (trasporto con aerei, navi..) ma comunque questa criticità si sta espandendo anche perché gli ecosistemi sono sempre più vulnerabili, resi "deboli" in seguito agli impatti antropici e all'inquinamento. In Europa sono ormai 11mila le specie "esotiche" e il 10% e il 15% di queste è diventato un pericolo.

«Il costo dei danni causati da specie invasive al nostro capitale naturale è valutato in 12 miliardi di euro ogni anno: è arrivato il momento di trovare una risposta politica efficace a questa crescente minaccia» - ha dichiarato il commissario europeo all'Ambiente, Janez Potocnik. Esempi di specie aliene che stanno mettendo in pericolo fauna e flora locali se ne possono fare molti: dalle oche del Canada alla rana toro americana, dall'alga marina Caulerpa, al gambero di fiume americano (Procambarus clarkii) originario dell'America del nord, dalla nota zanzara tigre, al punteruolo rosso, fino all'invasione di specie ittiche "straniere" che caratterizza il mar  Mediterraneo.

A fronte di questo quadro l'esecutivo europeo sta valutando il modo di arginare il problema, anche con nuove regole: per questo ha lanciato una consultazione online aperta a tutti, per ricevere pareri sul modo più efficace per affrontare questa nuova sfida, legata anche alla globalizzazione. Attualmente secondo la Commissione Ue, «le misure in vigore per evitare la penetrazione e la diffusione di queste specie invasive sul nostro territorio sono frammentate e insufficienti per diminuire i rischi in modo significativo».

Per questo l'esecutivo sta cercando di colmare questa lacuna e ridurre gli effetti nocivi delle specie invasive, con attività di prevenzione, con il rilevamento precoce, con lo sradicamento, oppure la gestione della presenza e l'adattamento di queste specie. Alla consultazione online su come tradurre in concreto questa strategia, possono partecipare cittadini, industrie, associazioni di consumatori, gruppi di interesse, organizzazioni non governative e autorità nazionali. E' possibile inviare il proprio parere fino al 12 aprile.

 

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