[05/03/2012] News

Siccità record nel Texas ecoscettico, colpa del cambiamento climatico

Diversi scienziati della Nasa dicono che il caldo record e la siccità che hanno colpito il Texas nell'estate 2011 sono stati aggravati dai cambiamenti climatici. Il Texas, uno degli stati più eco-scettici degli Usa ora detiene il record dell'estate più calda mai registrata negli Stati Uniti ed i dati inequivocabili sono contenuti in un rapporto di James Hansen del Goddard institute for space studies della Nasa e della Columbia univesity intitolato "Perceptions of Climate Change: The New Climate Dice" del quale sono apparse alcune anticipazioni sui giornali texani. «Concludiamo che le ondate di calore estreme, come quella in Texas e Oklahoma nel 2011 e a Mosca nel 2010, sono state "causate" dal global warming, perché il loro rischio era trascurabile prima della recente rapido riscaldamento globale. Possiamo dire con un alto grado di fiducia che queste anomalie estreme sono una conseguenza del global warming».

Per il Texas la cosa è molto preoccupante, visto che molte contee sono ancora alle prese con le conseguenze della siccità e faticano a soddisfare le richiesta di acqua. Quella del 2011 è stata la siccità peggiore, ma in molti ricordano quella degli anni '50 che durò 7 anni. Ma si potrebbe essere innescato un fenomeno che potrebbe avere conseguenze anche peggiori perché si è aggiunto il cambiamento climatico che  renderà ancora più difficile pianificare l'utilizzo delle risorse idriche, perché le temperature elevate faranno evaporare più acqua e ci sarà meno acqua nei fiumi che rimpinguano bacini e falde acquifere».

«Non sanno cosa aspettarsi di anno in anno - ha detto al giornale "My San Antonio" Tom Gallier, un ex direttore del Bexar metropolitan water district  - Questo è un pensiero spaventoso per un settore che si è specializzato nel pensare ad oltre 50 o addirittura 100 anni»

Fino ad ora la siccità degli anni '50 era il punto di riferimento di San Antonio Water System, Edwards Aquifer Authority  e del governo del Texas, ma il problema è che recenti studi sulla crescita degli alberi hanno dimostrato che prima c'erano state siccità ancora più estese e che il cambiamento climatico sta producendo le condizioni per siccità ancora più estreme. Quella dell'estate scorsa potrebbe essere stata solo un assaggio di quello che sta già avvenendo, secondo il climatologo texano John Nielsen Gammon, che non è del tutto d'accordo con le teorie di Hansen, ma che ammette: «il cambiamento climatico non è stato l'unica causa della siccità, ma che non c'è  alcun dubbio che l'estate sia stata più calda a causa sua». Entrambi gli scienziati concordano sul fatto che il 2011 è stato il più caldo e secco e che il cambiamento climatico lo ha reso peggiore «In altre parole, la natura ha avuto un record -  ha scritto Nielson Gammon dopo aver letto lo studio di Hansen - il cambiamento climatico ha prodotto un record fenomenale».

Mentre il dibattito sul cambiamento climatico continua, i gestori dei servizi idrici sanno per certa una cosa: e le prossime siccità in Texas saranno probabilmente più gravi che negli anni ‘50. Se l'area di San Antonio può sfruttare la sua posizione tra due acquiferi che gli garantiscono rifornimenti anche con siccità record, altre parti del Texas non sono così fortunate; ad esempio l'area di Spicewood, vicino Austin è a  corto di acqua perché dipende da pozzi perforati in una falda acquifera molto meno affidabile rispetto a quella di Edwards della quale usufruisce San Antonio: La Lower Colorado river authority  non rifornisce più acqua agli agricoltori di riso del sud del Texas perché  il livello dei  laghi Travis e Buchanan è troppo basso e le piogge non riescono a ricaricare nemmeno i bacini artificiali.

Il 2012 State Water Plan del Texas prevede perdite per 11,9 miliardi dollari se si verificasse una siccità simile a quella degli anni '50  e se i progetti del piano non verranno finanziati il costo stimato salirebbe a 115,7 miliardi dollari all'anno entro il 2060, con oltre 1 milione di posti di lavoro persi. Fino ad ora il governatore repubblicano ed eco-scettico del Texas, l'ex improbabile candidato alla presidenza Usa Rick Perry,  non ha finanziato il piano da 53 miliardi dollari, che copre solo un quarto del fabbisogno dello Stato nel corso dei prossimi 50 anni.

 

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