[02/03/2012] News

Contabilità ambientale e flussi di materia, un dibattito che inizia a maturare

Il seminario organizzato da Radicali Italiani sulla contabilità e la fiscalità ambientale ha fatto conoscere il livello di maturità di un dibattito che, tanto sul piano nazionale che sovranazionale, può contribuire al superamento della misurazione del benessere secondo la logica tutta economicistica della crescita del PIL.

La statistica si sta sempre di più animando di una sensibilità ambientale al punto che la Commissione statistica dell'Onu si accinge quest'anno ad elevare il rango del sistema dei conti ambientali allo stesso livello di quelli economici, con tanto di messa a disposizione di appositi manuali.

A questa importante evoluzione, che attiene al piano tecnico scientifico, se ne affianca un'altra di tipo istituzionale/normativo. Dall'autunno 2013 infatti, sul piano europeo, diverranno obbligatori conti ambientali su una prima serie di moduli: quello dei flussi di materia; quello della fiscalità ambientale ed infine quello sulle emissioni.

Questi dati, che potranno arricchirsi di nuovi campi di misurazione, saranno dunque a disposizione della politica nei cui confronti resta aperta la sfida a farne buon uso nella consapevolezza che finora, il punto più alto in termini di iniziativa politico/istituzionale, è stato raggiunto dal Governo Prodi con la proposta di legge delega per d'introduzione di una vera e propria contabilità ambientale.

Si tratta ora di capire quale sia l'interesse del Governo Monti e del Parlamento per questo tema che passa anche da una maggior considerazione legata alle potenzialità della fiscalità ambientale. Infatti ampi sono i margini d'azione per proporre nuove tasse ambientali, modificare quelle esistenti o riflettere sui sussidi favorevoli all'ambiente e l'abolizione di quelli nocivi all'ambiente.

Anche perché in questo modo può avere pienamente senso la scelta annunciata dal Presidente Monti di spostare la tassazione verso consumi e patrimoni. Di fronte all'enorme debito ecologico accumulato negli anni insieme al debito pubblico, il criterio principale per una buona imposizione indiretta deve essere il recupero delle esternalità ambientali. Una base di confronto su questo la offrono già la proposta di introduzione di una carbon tax presentata dai deputati Radicali o la cancellazione di tutte quelle innumerevoli agevolazioni ed esenzioni sulle accise su combustibili fossili.

Aperto infine il dibattito sulla revisione degli indicatori del benessere tanto sul piano nazionale, grazie ad un'iniziativa CNEL/ISTAT per la definizione del benessere eco-sostenibile, che sul piano internazionale. Quest'anno sono infatti previsti importanti appuntamenti, rispetto ai quali diventa importante orientare la posizione del nostro Governo. Mi riferisco al convegno mondiale sulle misure del progresso che si terrà ad ottobre a New Dehli, tema di cui si parlerà però anche alla conferenza di Rio sull'ambiente il prossimo giugno. Senza contare che devono essere rivisti anche gli obiettivi del millennio che scadono nel 2015. Un dibattito affascinante in cui avvertiamo la necessità di inserire indicatori legati alla legalità e allo stato di diritto tra le misurazioni del progresso.

* Elisabetta Zamparutti, Deputata radicale in Commissione Ambiente

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