[01/03/2012] News toscana

Il ruolo della vegetazione per abbattere gli inquinanti di fonte agricola: presentati i primi risultati del Progetto Ripari

E' in corso di svolgimento presso la "Sala delle Feste" di Palazzo Bastogi in via Cavour 18 a Firenze, il convegno "Le fasce tampone come strategia per la riduzione dell'inquinamento dei corpi idrici" organizzato da HydroGea Vision, in collaborazione con Regione Toscana, in cui viene approfondito il ruolo della vegetazione riparia per l'abbattimento degli inquinanti che arrivano nei corsi d'acqua adiacenti a terreni agricoli in cui vengono effettuate coltivazioni intensive.

Nell'occasione verranno presentati (nella seconda giornata del convegno che si terrà domani) i primi risultati del progetto pilota Ripari (Riduzione impatto pressioni agricole sulla risorsa Idrica), i cui partner sono HydroGea Vision, Ise-Cnr ed Etg. Il progetto avevo come obiettivo la realizzazione, nell'area sperimentale del Centro per il collaudo e il Trasferimento dell'innovazione della Regione Toscana che si trova a Cesa (Marciano della Chiana), di una fascia tampone sperimentale su cui effettuare tutta una serie di monitoraggi.

«Si tratta - ha spiegato Beatrice Pucci, di HydroGea Vision - di zone di vegetazione, arborea, arbustiva o erbacea poste lungo un corso d'acqua naturale che attraversa l'area sperimentale. Le fasce tampone sono sistemi biologici efficaci che funzionano da "trappole" di sostanze chimiche (fertilizzanti, pesticidi) capaci di ridurre i livelli di inquinamento nelle acque superficiali e sotterranee e in Valdichiana abbiamo gettato le basi per uno studio prezioso in questo campo che necessità, però, di qualche altro anno per arrivare al suo naturale completamento». Le fasce tampone quindi sono strumenti naturali per abbattere gli inquinanti, che saranno sempre più importanti nei prossimi anni considerato gli ultimi sviluppi normativi e le probabili novità che porterà la nuova Politica agricola comunitaria. 

«Le fasce tampone sono divenute, dal gennaio 2012, un intervento obbligatorio per tutte le aziende agricole - ha ricordato Sandro Angiolini, esperto agro-ambientale e monitor di progetti europei. La Toscana ha indicato per ora in 5 metri la dimensione minima delle fasce e questo sottolinea come sia urgente coinvolgere tutte le parti per disegnare in sinergia con gli imprenditori agricoli questi interventi ormai irrinunciabili». Le strategie del settore agricolo per la tutela delle acque dall'inquinamento da nitrati sono state illustrate da Stefania Nuvoli, agronomo della Regione Toscana «in tal senso la Regione è interessata a tutte le iniziative tese a migliorare la situazione della qualità delle acque nelle zone ad alta concentrazione di produzione agricola».

Nel corso della giornata sono stati illustrati i risultati di altre esperienze italiane ed estere. A questo proposito particolarmente interessante il contributo di Bruna Gumiero, docente dell'Università di Bologna, che ha seguito le esperienze sulle fasce tampone già portate avanti in Veneto. «Lì abbiamo potuto verificare l'importanza della diversificazione delle scelte in base anche alle esigenze di ogni area produttiva. Nel tempo gli agricoltori hanno dimostrato di aver capito l'importanza di questi strumenti che migliorano la qualità dell'ambiente in cui vanno ad operare. Restano, comunque, fondamentali la concertazione con loro e l'attivazione di incentivi per la realizzazione delle fasce tampone».

Una lettura europea del problema dell'inquinamento delle reti idriche in agricoltura l'ha data il professor Andrea Butturini dell'Università di Barcellona che ha riassunto le prime esperienze fatte nel settore nel Nord Europa e sottolineato come l'area del Mediterraneo abbia la necessità di adeguarsi alle nuove tecniche. Domani i lavori proseguiranno, come detto, con gli approfondimenti sui risultati del progetto Ripari e la giornata sarà conclusa da un tavola rotonda.

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