[01/03/2012] News

La Cina rivede le norme della qualità dell'aria: inclusione del PM2,5

Il Consiglio degli affari di Stato (il governo centrale cinese) ha approvato la revisione della normativa sulla qualità dell'aria includendo «L'indice PM2,5 o indice dei particolati cosiddetti "fini" di un diametro che non eccede i 2,5 micron». Secondo un  comunicato pubblicato dopo la riunione alla quale ha partecipato personalmente il primo ministro Wen Jiabao, «Le nuove norme tengono conto degli indici di concentrazione del PM2,5 e dell'ozono  (O3) per un periodo di 8 ore», ma non aggiunge dettagli  riguardo ai due indici.

Secondo quanto scrive l'agenzia ufficiale Xinhua, «Nel 2012, i controlli di PM2,5 e O3 saranno condotti in quattro municipalità, 27 capoluoghi provinciali così come in tre regioni chiave: il delta del fiume Yangtzé nell'est, il delta del fiume delle Perle nel sud e la zona Pechino-Tianjin-Hebei al nord. Nel 2013, questi controlli saranno estesi a 113 città campione che figurano sulla lista nazionale di protezione ambientale ed infine a tutte le città del Paese nel 2015».

Praticamente in contemporanea con la decisione Consiglio degli affari di Stato, l'ufficio municipale per la protezione dell'ambiente di Shanghai ha annunciate uno stanziamento di 10,3 miliardi di yuan (1,6 miliardi di dollari) «Per la riduzione dell'inquinamento dell'aria entro tre anni. Questo ammontare è superiore del 40% finanziamenti nel corso di questi tre ultimi anni».

Le metropoli simbolo della sfrenata crescita cinese prevede anche di «Adottare la norma della qualità dell'aria PM2,5 a giugno, che è molto più stringente dell'attuale norma PM10». L'ufficio ha sottolineato che «le autorità locali per la protezione dell'ambiente aiuteranno le centrali termiche a carbone a ridurre le emissioni. Inoltre la municipalità progetta di applicare nel 2013 o 2014 la norma nazionale di emissioni 5 per i veicoli», equivalente alla nostra Euro 5 applicata nei Paesi Ue.

A gennaio Pechino è stata la prima città cinese a pubblicare gli indici PM2,5, dopo le proteste  dell'opinione pubblica contro gli in dici del PM10 inesatti. Il 21 gennaio il Centro di controllo e della protezione dell'ambiente di Pechino ha annunciato che la sua centralina di misurazione situata nella seconda periferica della capitale cinese aveva rilevato 0,003 microgrammi per m3, che suggerivano un buona qualità dell'aria.

Un dibattito pubblico appassionato, segno della nuova sensibilità ambientale nelle metropoli cinesi,  aveva segnato la discussione sulle norme PM2,5 e PM10 verso la fine del 2011, dopo che erano stati divulgati i risultati ufficiali della qualità dell'aria a Pechino che erano molto diversi dalle analisi dell'aria della capitale cinese rese note dall'ambasciata statunitense.

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