[24/02/2012] News toscana

Mobilità sostenibile, un esempio da ripetere: il caso di Montelupo Fiorentino

Nuove piste ciclabili con i soldi delle multe

Il Codice della Strada prevede che una parte dei proventi delle multe devono essere destinate ad interventi a favore della sicurezza stradale delle utenze più deboli e cioè pedoni e ciclisti. Sotto "Destinazione dei proventi da sanzioni del codice della strada" si legge infatti che «Il Decreto Legislativo 30/4/1992 n. 285 "Nuovo codice della strada" e successive modificazioni, dispone che una quota, pari al 50% dei proventi  da sanzioni amministrative pecuniarie per violazioni al Codice della strada, è devoluta: a studi, ricerche e propaganda ai fini della sicurezza stradale; al miglioramento della circolazione stradale e alla redazione di piani di cui all'art. 36 del medesimo codice;  alla fornitura di mezzi tecnici necessari per i servizi di polizia stradale; alla realizzazione di interventi a favore della mobilità ciclistica; in misura non inferiore al 10% di predetta quota ad interventi per la sicurezza stradale in particolare a tutela degli utenti deboli: pedoni, ciclisti, bambini, anziani e disabili.

I Comuni, anche in questo periodo di crisi, hanno quindi risorse da destinare alla mobilità ciclistica e pedonale. Sono però pochi i Comuni che effettivamente utilizzano i proventi delle multe per la promozione della sicurezza stradale attraverso la realizzazione di interventi a favore della mobilità ciclistica e pedonale.

Il caso di Montelupo F.no - dove i cittadini decideranno come spendere i trecentomila euro incassati dalle multe che l'amministrazione comunale dovrà impiegare per la sicurezza stradale e la manutenzione delle strade e che dovrebbero quasi sicuramente essere usato per nuove piste ciclabili -  mostra una buona pratica ed evidenzia inoltre che, quando i cittadini sono coinvolti, esprimono con nettezza l'esigenza di destinare risorse per migliorare la mobilità a piedi e in bicicletta, che sono le due forme di spostamento più diffuse, facili, sane, economiche ed ecologiche.

Bisognerebbe che in tutti i Comuni il sindaco e gli amministratori si impegnassero davvero per destinare le entrate delle multe per favorire gli spostamenti in bicicletta e a piedi, attraverso cui si migliora, come dimostrano le statistiche e gli esempi italiani ed esteri, la sicurezza per tutte le persone che si muovono sulle pubbliche strade.

La presenza di cittadini e associazioni che sollecitino gli amministratori a una concreta attenzione alla sicurezza stradale e alla mobilità ciclistica e pedonale è una delle condizioni di successo delle politiche a favore della mobilità sostenibile e della bicicletta.

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