[22/02/2012] News

Consiglio europeo: finanziare la lotta contro il cambiamento climatico dopo Durban

Confermata la carbon tax per aerei e navi e i finanziamenti per Redd+ e post-Kyoto

Il Consiglio europeo dei ministri degli affari economici e finanziari di ieri a Bruxelles non ha parlato solo di Grecia e di crisi, ma anche della road map Ue per un uso più efficiente delle risorse e del finanziamento delle politiche per contrastare i cambiamento climatico. Proprio su quest'ultima questione il Consiglio ha approvato delle conclusioni  nelle quali si felicita  «Dell'accoglienza riservata dalla Conferenza delle parti ai finanziamenti fast-start previsti dai Paesi sviluppati e riafferma che il rapportino ufficiale sulle risorse fast start fornite dall'Ue e dai suoi Stati membri nel  2011 per finanziare queste misure sarà presentato al segretariato Unfccc entro il maggio 2012».

I ministri delle finanze dell'Ue sono anche soddisfatti per l'approvazione degli strumenti per gestire il Green climate fund (Gcf)  e «Delle prospettive introdotte dalle decisioni di Durban in vista di rendere rapidamente il fondo pienamente operativo» e ricorda che «Il fondo dovrà contribuire in maniera sostanziale ed ambiziosa agli sforzi dispiegati in tutto il mondo per raggiungere gli obiettivi fissati dalla comunità internazionale per combattere il cambiamento climatico» e che «Il fondo favorirà la transizione verde dei modelli di sviluppo low carbon, alla prova del cambiamento climatico, sostenendo gli sforzi dei Paesi in via di sviluppo per limitare o ridurre le loro emissioni di gas serra ed aiutando ad adattarsi quelli che sono particolarmente vulnerabili agli effetti nefasti del cambiamento climatico».

Secondo  il Consiglio Ue il Gcf  «Catalizzerà il finanziamento, sia pubblico che privato, della lotta contro il cambiamento climatico a livello nazionale e internazionale», per questo «Incoraggia il consiglio di amministrazione del fondo ad elaborare dei metodi che mirino a rafforzare la complementarietà tra il Green climate fund  ed altri meccanismi od organismi di finanziamento bilaterali, regionali e mondiali  interessati, a mobilitare in maniera più soddisfacente l'insieme delle capacità finanziarie e tecniche ed a rafforzare l'efficacia globale del finanziamento della lotta contro il cambiamento climatico a livello mondiale».

I ministri economici dell'Ue sono soddisfatti che «Le funzioni dello Standing committee on climate finance siano state precisate per permettergli di sostenere la Conferenza delle parti esercitando un ruolo che riguarda il meccanismo finanziario della Convenzione e l'istituzione di un bilancio biennale dei flussi di finanziamento prodotti dalla lotta contro il cambiamento climatico».

Il Consiglio Ue invita lo Standing committee  a «definire un programma di lavoro efficace ed economicamente performante che  eviti ogni accavallamento con quelli di altre istituzioni» e sottolinea l'importanza che  «I Paesi sviluppati continuino a dare il loro sostegno oltre il 2012, come indicato nelle decisioni di Durban», cioè dopo la scadenza del Protocollo di Kyoto.

Ai ministri europei piace anche il programma di lavoro sul finanziamento a lungo termine  «Che prevede di esaminare, nel quadro dell'Unfccc, le conclusioni e le raccomandazioni formulate dall' High-level advisory group on climate change financing (Agf)  del segretario generale dell'Onu, così come dalle istituzioni finanziarie internazionali nel quadro del G20, al fine di contribuire agli sforzi attualmente consentiti per accrescere la mobilitazione di fondi in favore della lotta contro il cambiamento climatico dopo il 2012 e di  permettere ed incoraggiare delle azioni di attenuazione, così come delle misure di adattamento, nel quadro del Redd+, dello sviluppo e del trasferimento di tecnologie e del rafforzamento delle capacità».

Nel documento finale si legge che «Questo programma di lavoro  può contribuire efficacemente alla ricerca di input che permettano di aumentare il finanziamento della lotta contro il cambiamento climatico a partire dal 2013 e fino al 2020, nel quadro di azioni significative di attenuazione e della trasparenza nella messa in opera, in vista di limitare a meno di 2° C l'aumento medio delle temperature sulla superficie del globo in rapporto ai livelli dell'era preindustriale».

Il Consiglio Ue ribadisce che «Nonostante le importanti difficoltà finanziarie e problemi di bilancio, è importante che l'Ue ed i suoi Stati membri mantengano i loro impegni per quel che riguarda la messa in opera rapida nel 2012, conformemente alla promessa globale di finanziamento annunciata»  Quindi il Consiglio si impegna «A proseguire nel 2012 la sua cooperazione con gli altri Paesi e stakeholders, a ricercare le possibili soluzioni di finanziamento a lungo termine, in particolare i metodi per mobilitare risorse di origini diverse, comprese fonti innovative, in grado di contribuire alla realizzazione dell'obiettivo a lungo termine consistente nel mobilitare congiuntamente 100 miliardi di dollari all'anno entro il 2020, al quale si sono impegnati i Paesi sviluppati nel quadro di azioni significative di attenuazione e della trasparenza nella messa in opera ed di monitoraggio e reporting del finanziamento della lotta contro il cambiamento climatico». Per questo  è necessaria «Una condivisione equa del carico  tra i Paesi sviluppati per quel che riguarda l'apporto dei finanziamenti pubblici, tenendo conto delle necessità di risanamento di bilancio negli Stati membri».

Il  Consiglio risponde anche alle critiche sulla "carbon tax" europea sul trasporto aereo che  piovono addosso all'Ue dal Basic (Brasile, Sudafrica, India e Cina) dagli  Usa e da un nutrito gruppo  di altri Paesi: «Il carbon pricing nel settore del trasporto aereo e marittimo internazionale genererebbe il segnale dei prezzi necessari per ottenere, in modo efficace, delle riduzioni più importanti delle emissioni provenienti da questi settori e può anche generare importanti flussi finanziari», per questo la Commissione Ue è stata inviata ad elaborare, entro giugno, «un documento di riflessione sul carbon pricing per i trasporti aerei e marittimi mondiali che prenda in considerazione l'evoluzione del dossier in seno all'Imo ed all'Icao, così come i lavori condotti in precedenza da Agf, così come dalla Banca mondiale e da altre organizzazioni internazionali nel quadro del G20». Ma la crisi (e probabilmente un prossimo aggiustamento della posizione Ue) rifà capolino in coda al documento visto  che i  ministri economici dell'Ue insistono «Sulla necessità di tener conto delle regole di bilancio nazionali e dei principi e disposizioni dell'Unfccc, trattandosi dell'utilizzo delle entrate che queste misure potrebbero  produrre» e chiede «subito agli Stati membri dell'Imo e deell'Icat di raddoppiare gli sforzi per andare avanti sulla questione dei meccanismi di mercato che permettono  di tagliare le emissioni prodotte dai trasporti aerei e marittimi a livello mondiale».

Il documento finale si conclude con un apprezzamento per la decisione presa alla Cop17 Unfccc di Durban sul finanziamento del Reducing emissions from deforestation and forest degradation "plus" conservation (Redd+) e con l'invito alla Commissione europea «A studiare come aumentare, alla fine, il finanziamento del Redd+ in funzione dei risultati ottenuti, soprattutto nella prospettiva dell'obiettivo dei 100 miliardi di dollari, al fine, tra l'altro, di concentrare gli investimenti del settore privato per affrontare le cause della deforestazione, e ad esaminare le modalità di un rafforzamento dell'efficacia del finanziamento del Redd+».

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