[21/02/2012] News toscana

Fusti tossici di Gorgona: evitare che il disastro causato dalla Grimaldi si trasformi in tragedia ambientale ed economica

Legambiente: «Dove sono antiparco e animalisti che gridavano al crimine ambientale per la derattizzazione di Montecristo?»

L'esito del vertice romano di ieri sui fusti tossici caduti in mare al lago di Gorgona il 17 dicembre scorso, come già detto da Legambiente Arcipelago Toscano, conferma tutte le preoccupazioni degli ambientalisti e dei cittadini livornesi e della costa. I fusti non  sono stati ancora ritrovati tutti e le immagini arrivate dalla profondità del Banco di Santa Lucia, a 9 miglia da Gorgona e a 20 dalla costa livornese, mostrano diversi fusti vuoti, schiacciati dalla pressione di 430 metri di mare, che hanno disperso sul fondale sostanze molto tossiche che possono entrare nella catena alimentare, tra l'altro in un'area probabilmente interessata dal fenomeno dell'upwelling, cioè dalla risalita delle acque fredde di profondità verso l'alto, con un rimescolamento della colonna d'acqua, un fenomeno che "fertilizza" con minerali e nutrienti la vita marina ed attira le grandi balene nel Mar Ligure e nel Santuario internazionale dei cetacei Pelagos.

La Grimaldi - l'armatore che ha l'enorme responsabilità di aver permesso che il suo euro cargo Venezia prendesse il mare da Catania per Genova mentre c'era un allarme meteo di altissimo livello per una delle più grosse tempeste che si ricordino, che alla fine ha fatto affondare i due semirimorchi carichi di veleni in un mare forza 10, evitando per un pelo la collisione con un'altra nave che probabilmente avrebbe reso questa catastrofe ambientale una tragedia - ha presentato un piano che il summit romano ha emendato ed  incrementato e che comprende anche il  campionamento de i sedimenti, della  colonna d'acqua e degli organismi marini pescati nella zona che poi verranno analizzati dai laboratori di Ispra, Arpat e Izs.

Legambiente Arcipelago Toscano chiede che  «La nave oceanografica  Minerva Uno concluda celermente  le ricerche dei bidoni tossici che mancano all'appello e che potrebbero essersi sparsi su un'area molto più vasta, ampliato il rischio ambientale e per la salute di uomini ed animali di questo incredibile incidente frutto dell'avventurismo della Grimaldi e del capitano della Venezia. Occorre stabilire subito l'entità degli sversamenti  e la presenza e diffusione delle sostanze tossiche. Bisogna rassicurare i cittadini ed i pescatori ed impedire che questo nuovo disastro del mare si trasformi nell'ennesima crisi economica per un comparto, quello della pesca, già provato dalla crisi e da politiche sbagliate di sfruttamento del mare».

Le posizioni che le associazioni ambientaliste hanno espresso fin da quando, con colpevole ritardo, è stata data la notizia dello sversamento dei fusti tossici in mare sono  fortunatamente state fatte proprie dal tavolo tecnico riunito a Roma e dall'assessore all'ambiente della regione toscana  che hanno chiesto alla Grimaldi «di presentare al più presto un piano dettagliato per la rimozione dei bidoni ».

Legambiente inviata comuni regione e Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano di «Verificare ogni possibilità per chiedere alla compagnia armatrice di rifondere i danni ambientali provocati ed i costi che sono e saranno sostenuti dagli Enti pubblici, ma anche di sostenere le categorie che potrebbero subire le conseguenze di questo assurdo incidente».

Ma il Cigno Verde isolano sottolinea un altro aspetto della vicenda: «Ci chiediamo dove siano gli antiparco, gli animalisti e le forze politiche che si sono scagliati contro la derattizzazione di Montecristo, attuata da ricercatori con l'intento di salvare le rare berte nidificanti,  parlando di disastro e crimine ambientale e del possibile avvelenamento dell'isola e del mare a causa dello spargimento di esche con poco più di un chilogrammo di principio attivo. Hanno niente da dire sul disastro di Gorgona, dove in fondo al mare sono finite tonnellate di catalizzatori esausti contenenti nichel e molibdeno che stanno avvelenando davvero il Santuario dei Cetacei e il mare di Gorgona e dell'Arcipelago Toscano? Oppure la cosa non interessa perché non permette di attaccare il Parco e/o di fare polemica politica e forse perché  si pensa o si ignora  che il mare profondo, che fa vivere il pianeta ed il Mediterraneo, non sia "vivo" e con esseri viventi che meriterebbero almeno la stessa attenzione dei ratti che hanno invaso Montecristo e che divorano la sua biodiversità unica?»

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