[14/02/2012] News toscana

Con le reti di imprese la Regione punta a rilanciare la competitività del sistema produttivo toscano

Politiche industriali e reti di imprese sono stati i temi in discussione oggi in Consiglio regionale. Dal dibattito sono emerse alcune proposte per superare quella che è ritenuta la criticità principale del sistema toscano, rappresentata dalle dimensioni ridotte delle aziende che costituiscano un freno all'innovazione, incidendo negativamente sulla competitività delle imprese che faticano a presentarsi in modo adeguato sui mercati internazionali.

«Il contratto di rete e più in generale gli strumenti che favoriscono la crescita e l'innovazione delle imprese tramite la loro aggregazione, rispondono bene alle esigenze del sistema toscano, dove la piccola dimensione era e resta una debolezza strutturale, una debolezza che è necessario superare se vogliamo guardare oltre al crisi e costruire uno sviluppo duraturo» ha dichiarato l'assessore alle attività produttive Gianfranco Simoncini (Nella foto).

La "logica" di rete per migliorare l'efficienza e la propensione all'innovazione, che sarebbe stato - dal nostro punto di vista - premiando soprattutto chi punta sulla sostenibilità -   è retta dalla Regione Toscana anche al di là di quanto previsto dalle normative nazionali. Simoncini ha infatti parlato del rifinanziamento di un bando appena concluso «che prevede contributi in conto capitale per finanziare investimenti di aziende che, con le proprie forze, non sarebbero in grado di cimentarsi adeguatamente nella sfida dell'innovazione e della competitività. In particolare l'intervento della Regione punta a rendere più efficienti le imprese grazie ad un finanziamento complessivo di 3 milioni che serviranno a sostenere operazioni di acquisizione di aziende o ramo di azienda, fusioni per unione o incorporazione, costituzione di consorzi di piccole o medie imprese, costituzione e sviluppo di reti di impresa. Fra le novità del bando c'è proprio l'inserimento, fra le forme incentivate, dei contratti di rete previsti dalla legge 33 del 2009».

Oltre ai bandi direttamente dedicati all'integrazione e alle reti di imprese, la Regione sostiene l'aggregazione anche con i bandi per l'internazionalizzazione e la ricerca e lo sviluppo (quest'ultimo prevede 70 milioni di contributi di cui 20 milioni dedicati proprio all'aggregazione di impresa). Il sostegno all'aggregazione delle imprese, in particolare delle Pmi, è anche al centro della legge per la competitività, che la giunta ha varato recependo i principi dello Small business act e attualmente all'esame del consiglio regionale. Al dibattito di oggi hanno partecipato  Fabrizio Cafaggi, dell'Università di Trento, Andrea Bianchi direttore generale politiche industriali del Ministero dello sviluppo economico, Luciano Nebbia direttore regionale di Intesa San Paolo per Toscana, Sardegna, Umbria e Lazio .

Torna all'archivio