[09/02/2012] News

Perché le zebre sono a strisce. "Colpa" dei tafani?

Kathryn Knight scrive sul The Journal of Experimental Biology che se Rudyard Kipling avesse scritto una storia su come la zebra ha avuto le sue strisce, «Avrebbe avuto una spiegazione di questo camuffamento piacevole e divertente. Ma sarebbe arrivato alla spiegazione che hanno dato Gábor Horváth ed i suoi colleghi provenienti da Ungheria e Svezia: quella che le strisce della zebra allontanano gli insetti ematofagi?».

Infatti, nello studio "Polarotactic tabanids find striped patterns with brightness and/or polarization modulation least attractive: an advantage of zebra stripes" il team di ricercatori ungheresi e svedesi, scrive: «Il caratteristico aspetto a strisce delle zebre ha suscitato molte speculazioni sulla sua funzione e sul perché il modello si è evoluto, ma l'evidenza sperimentale è scarsa. Qui, dimostriamo che un aspetto di un cavallo tipo strisce di zebra attira molte meno mosche cavalline (tafani) rispetto ad un manto omogenea nero, o ugualmente marrone, grigio o bianco. Queste mosche pungenti sono diffuse in tutta l'Africa e hanno un considerevole fitness impact sui potenziali mammiferi ospiti. Inoltre c'è la luminosità, uno dei probabili meccanismi alla base di questa protezione è la polarizzazione della luce riflessa dall'animale ospite».

«Abbiamo verificato che l'attrattiva dell'aspetto a righe si riduce sui tafani anche solo con modulazioni della polarizzazione (strisce parallele con alternanza di direzioni ortogonali della polarizzazione) si verificano in orizzontale o verticale sulle superfici grigie omogenee. I tafani hanno mostrato di rispondere fortemente alla luce linearmente polarizzata, e qui dimostriamo che le strisce chiare e scure di un manto di zebra riflettono polarizzazioni molto diverse di luce in un modo che sconvolge l'attrattiva per i tafani.

Inoltre abbiamo potuto verificare anche che l'attrattiva sui tafani diminuisce con il diminuire della larghezza della banda e che le strisce al di sotto di una certa dimensione sono efficaci a non attirare i tafani. Inoltre, abbiamo dimostrato che le larghezze delle striscia de manti della zebra avviene in un intervallo in cui il pattern a strisce è più dannoso per i tafani. Anche i modelli dei manti a strisce di diversi altri grandi mammiferi possono funzionare per ridurre l'esposizione ai tafani con meccanismi analoghi di luminosità differenziale e polarizzazione della luce riflessa. Questo lavoro fornisce una spiegazione sostenuta sperimentalmente per il meccanismo di base che porta al vantaggio selettivo di un manto a righe bianco-nere».

I tafani (tabanids) sferrano punture dolorose, portano malattie e distraggono gli animali al pascolo dalla loro alimentazione. Secondo Horváth, «Questi insetti sono attratti dalla luce polarizzata orizzontalmente, perché i riflessi dall'acqua sono polarizzati orizzontalmente e gli insetti acquatici utilizzano questo fenomeno per identificare gli specchi d'acqua dove possono accoppiarsi e deporre le uova. Tuttavia, anche le femmine di tafani succhia-sangue sono guidate alle vittime della luce polarizzata linearmente riflessa dalle loro pelli».

Per questi i tafani sono più attratti dai cavalli scuri che dai cavalli bianchi e il team di ricercatori evidenzia che lo sviluppo degli embrioni di zebra inizia con la pelle scura, ma che le strisce si sviluppano prima della nascita. Gli scienziati ungheresi e svedesi si sono chiesti sui le strisce delle zebre si potessero essere evolute proprio per liberarsi della loro ancestrale livrea scura che le rendeva molto attraenti per voraci succhiatori di sangue come i tafani.

Il team è andato in un allevamento di cavalli infestato di tafani vicino a Budapest ed ha testato su delle sagome quanto gli insetti fossero attratti da strisce bianche e nere, variando la densità, la larghezza e l'angolo delle strisce e la direzione della polarizzazione della luce riflessa. Catturando gli insetti attirati con olio e colla, il team ha scoperto che i modelli che attraevano meno mosche cavalline erano quelli con le strisce più precise e che quelli con le strisce più strette attiravano un numero ancora minore di tafani.

Il team ha quindi testato l'attrattiva sui tafani di modelli di cavalli bianchi, scuri ed a strisce, credendo che gli equini a strisce avrebbero attirato un numero intermedio di insetti tra i modelli bianchi e scuri, ma i ricercatori sono rimasti sorpresi quando hanno scoperto che il manto a strisce era quello che ne attraeva di meno. Quando hanno misurato la larghezza delle strisce e i modelli di polarizzazione della luce riflessa da vere pelli di zebra, hanno scoperto che il modello della zebra aveva una buona correlazione con i modelli che erano meno attraenti per i tafani.

«Possiamo concludere che le zebre hanno sviluppato un modello di manto nel quale le strisce sono sufficientemente strette per garantire la minima attrattività sulle mosche tafani - sottolinea il team - La pressione selettiva per modelli di manto a strisce come una risposta ai ditteri parassiti succhia-sangue è probabilmente elevata in questa regione [Africa]».

La teoria non convince del tutto Matthew Cobb, un biologo evoluzionista dell'Università di Manchester che, pur sottolineando su Bbc News Nature che l'esperimento é «Rigoroso e affascinante», dice che «Non esclude le altre ipotesi circa l'origine di strisce delle zebre. Soprattutto, se questa spiegazione fosse vera, gli autori avrebbero dovuto dimostrare perché i morsi delle mosche tafani svolgono una pressione selettiva importante sulla zebre, ma non su cavalli e gli asini che si trovano in altre parti del mondo ... nessuno dei quali è a righe. Lo riconoscono nel loro studio, e la mia impressione è che non ci sia una spiegazione unica e che molti fattori sono coinvolti nelle strisce delle zebre».

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