[03/02/2012] News toscana

Eradicazione dei ratti a Montecristo: ĞUn intervento doverosoğ per Agenzia dei Parchi ed Anid

Mentre ancora infuriano le polemiche sui modi per sottrarre l'isola di Montecristo dal dominio assoluto dei ratti, si scopre che "famigerati" bombardamenti sono già avvenuti. «Per fortuna» spiega Dario Capizzi, esperto di controllo dei roditori dell'Agenzia regionale dei Parchi del Lazio (Regione Lazio), che ha collaborato alla redazione del progetto: «Tra il 10 e il 12 gennaio scorso sono stati effettuati interventi dall'elicottero per liberare l'isola dai ratti. Ed è importante intervenire perché sono una minaccia per la biodiversità in quanto distruggono specie importanti e rare, come l'uccello delle tempeste e la berta minore, quest'ultimo un uccello raro, un'importante colonia del quale vive proprio a Montecristo».

Capizzi rassicura anche rispetto alle minacce paventate da animalisti ed anti-parco per le altre specie animali: «Con gli interventi dall'elicottero non si fa alcun danno al mare, perché le sostanze non sono solubili nell'acqua, né alla lucertole o alle vipere, perché sono in letargo, né agli uccelli, che anzi hanno una vita più facile se i roditori non divorano i pulcini e le uova nei nidi. Quanto alle capre, le si proteggono. In definitiva il danno è solo per eventuali animali simili ai topi. Ma a Montecristo non ci sono scoiattoli o altri roditori al di fuori dei ratti: Questi interventi sono raccomandati dall'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, e si effettuano nelle isole di tutto il mondo, in particolare in Nuova Zelanda, Stati Uniti e Gran Bretagna».

Sergio Urizio, presidente dell'Associazione italiana delle imprese di disinfestazione (Anid) è molto duro con chi ha accusato l'iniziativa, un progetto Life finanziato dall'unione europea e sostenuta dai ministeri dell'ambiente e della salute e da Regione Toscana e provincia di Livorno, «Da tutta questa vicenda si capisce quanto ignoranza dei problemi ci sia ancora in Italia. Con atteggiamenti ambientalistici superficiali si impedisce la propagazione di una sana cultura dell'ambiente e della sicurezza. Una cultura che passa anche attraverso una corretta conoscenza della materia e dei benefici che una disinfestazione ben applicata porta al territorio, alle specie animali da proteggere e alla salute dei cittadini. Se l'opinione pubblica fosse al corrente delle condizioni di igiene precaria nella quale versano molti edifici (ha fatto clamore il caso della Pinacoteca di Brera a Milano) molti atteggiamenti cambierebbero e anche in Italia si farebbe una prevenzione più seria ed efficace».

Intanto anche il prestigioso mensile Geo ha pubblicato un articolo  sull'eradicazione dei ratti in Georgia del sud della quale greenreport.it ha scritto ieri, un articolo che all'Elba ha messo molto in difficoltà i contrari all'eradicazione. Ma ormai nella maggiore delle isole toscane la questione dei ratti di Montecristo è diventata anche un elemento di divertimento e sfottò: in questo senso è da segnalare lo spassoso "A Sciambere trappolatorio2 del direttore di ElbaReport Sergio Rossi che riportiamo: «Sulla vexata quaestio della eradicazione dei Ratti di Montecristo proponiamo la incruenta trappolazione dei pregiati esemplari mediante nasse terricole innescate a provola pendente, rese accattivanti da brumeggio di polvere di parmigiano sparsa per via aerea. Di poi proponiamo, in luogo dello sterminio venefico delle amabili creature di che trattasi, il trasferimento in massa degli individui catturati (per competenza) sull'Isola dei Topi, da dichiararsi immediatamente nell'occasione "Oasi Topina" a gestione mista Lav-Enpa-FaveVarie, con obbligo di inchino a babordo e tre fischi di sirena delle navi di linea provenienti da Piombino ed inoltre supercazzola oscillante con scappellatamento a tribordo. Tutto ciò consentirebbe tra l'altro l'impianto di un nuovo rivoluzionario servizio turistico, con imbarcazioni di escursionisti in partenza da Cavo, che oltre la circumnavigazione dell'Isola dei Topi osservandone la brulicante popolazione, potrebbero proseguire portandosi al traverso delle numerose e discrete calette contigue, dedicando attenzione alle diverse e più rare emergenze naturalistiche che esse offrono. Abbiamo in mente già Il titolo del programma escursionistico in parola; Topo&Topa watching».   

Torna all'archivio